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Si cerca l'accordo con la Grecia, Padoan: "Effetti default sarebbero limitati"

27 maggio 2015 | 15.17
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Schaeuble: "Non si resta nell'Euro senza programma"

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Si lavora, su tutti i fronti, per trovare un accordo con la Grecia. Ma, tra indiscrezioni che si spingono a ipotizzare la stesura di un primo documento e le successive frenate, le parti coinvolte continuano a mettere paletti rispetto al possibile approdo delle trattative. Una fonte del governo greco, secondo quanto si legge sul sito del giornale Ekathimerini, ha anticipato che "il processo di redazione della bozza dell'accordo è iniziato oggi a Bruxelles". Ma la Commissione Ue si è affrettata a frenare. "Stiamo lavorando molto intensamente per arrivare a un accordo a livello tecnico, ma ancora non ci siamo", ha commentato il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis.

Intanto, si ragiona sulle possibili ripercussioni della trattativa in corso. Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, esclude comunque particolari problemi per l'area Euro. In caso di default, "ci potrebbero essere effetti sui mercati, ma questa è una normale attesa. Io ritengo che sarebbero molto limitati". E' ancora una volta dalla Germania che arriva la posizione più intransigente, con il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble che in un'intervista a Die Zeit, puntualizza: "Atene dice: vogliamo mantenere l'euro ma non vogliamo più il programma" che prevede gli aiuti in cambio di riforme e queste due cose "non possono stare assieme".

Intanto, rischia di salire la tensione. Nella sola giornata di ieri, i greci hanno ritirato in banca 300 milioni di euro, il triplo della media dei giorni precedenti, riferisce il sito greco Ekathimerini, citando professionisti del settore del credito, secondo i quali, anche se si tratta di un ammontare alto, "la situazione è sotto controllo e i cittadini mantengono la calma di fronte ai messaggi positivi dei funzionari greci". La corsa agli sportelli giunge mentre si avvicina la fine del mese, scadenza entro la quale si auspica un accordo fra la Grecia e i creditori internazionali. A spingere per il ritiro del denaro anche l'annuncio fatto ieri dal ministero delle Finanze, poi ritirato entro poche ore, della possibile imposizione di una minitassa sui prelievi al bancomat.

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