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Grecia: Gros, unicum in Ue, ma alla fine accordo ci sarà

12 giugno 2015 | 16.16
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Atene la peggiore tra i Pigs Tsipras ha sbagliato, bene Italia che ha fatto riforme

Grecia: Gros, unicum in Ue, ma alla fine accordo ci sarà

La Grecia come un unicum in Europa, nessuno dei Pigs ha fatto peggio. Sempre sull'orlo del default, tra le estenuanti trattative con l'Ue e le mancate riforme, Atene però alla fine troverà l'accordo con i creditori o Tsipras è finito. E' l'opinione espressa con l'Adnkronos da Daniel Gros, direttore del think tank Ceps sul caso ellenico, una 'storia senza fine' dagli esiti ancora incerti.

"La Grecia è unica nel suo genere" attacca Gros, in riferimento ad un'Atene ormai isolata rispetto agli altri paesi mediterranei, che grazie alle riforme attuate si sono lasciati la crisi alle spalle. E' il caso dell'Italia, spiega l'economista. "L'Italia si sta riprendendo, Renzi sta facendo le riforme, anche se c'è ancora strada da fare", osserva.

E Atene? "Tsipras prima o poi presenterà una lista di riforme, ma scommetto che non saranno credibili", dice Gros, per nulla provocatorio ma sarcastico verso il governo ellenico. "Alla fine ci sarà l'accordo, la probabilità che si arrivi ad un'intesa entro un mese la considero più alta dell'ipotesi che vi sia un per default pilotato o un'uscita magari temporanea dall'euro, per esempio coniando una valuta nazionale per il mercato interno".

Atene ha ancora tempo per trattate, anche un mese

"Quel che è certo è che Tsipras ha sbagliato strategia - osserva Gros - gli europei si aspettavano dei negoziati, invece il nuovo governo ellenico è venuto a Bruxelles a fare i suoi discorsi politici senza proposte concrete, allontanando l'intesa e indisponendo gli interlocutori".

Ma, dice l'economista, "le trattative tra Atene e l'ex troika possono ancora andare in porto e la tensione che si percepisce in questa fase non è per forza un segnale negativo, ma vuol dire che i nervi sono tesi perché entrambe le parti sanno che il tempo ormai è poco e si deve decidere". Per Gros si potrebbe trattare "anche un mese o più, prima che le casse elleniche restino a secco. Il vero problema - osserva - è che i greci sono organizzati male e non hanno una visione chiara di quanto tempo gli resti".

M adi certo tra accordo o default per il direttore del Ceps l'ago della bilancia pende verso il primo: "Il 70% degli ellenici vuole restare nell'euro, dunque a Tsipras conviene raggiungere un'intesa con i creditori o sarà a rischio".

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