Visco: "Riforme vanno fatte ma non perché ce lo chiedono gli altri"

"Le riforme strutturali sono necessarie" per l'Italia, "ma non perché ce le chiedono altri, l'Unione europea, la Bce o i mercati finanziari". Lo ha detto il governatore della Banca d'Italia, nel corso della lectio magistralis dal titolo "Come affrontare il cambiamento: le sfide per il lavoro", nel corso delle 'Giornate del Lavoro' organizzate dalla Cgil a Firenze. L'Italia, ha aggiunto Visco, ha bisogno di "cambiamenti forti, radicali, ma non perché ce lo chiedono altri, ma perché si sono incrinati standard di vita elevati".

"La maggiore flessibilità è stata utilizzata dalle imprese italiane per ridurre i costi di produzione, invece di avviare un cambiamento strutturale, radicale, profondo", ha sottolineato ancora Visco che ha osservato come nell'ultimo decennio le imprese italiane non sono state capaci "di affrontare le sfide connesse alle nuove tecnologie, per aumentare la competitività e l'innovazione, sfida che invece è riuscita alla Germania".

I segnali di ripresa, ha aggiunto Visco, "sono un segno importante ancorché debole di una inversione del ciclo economico favorito anche, e su questo possiamo avere opinioni discordanti, dalla revisione degli assetti contrattuali. Ma quando questi segnali saranno consolidati, non dovremo leggere in questo rimbalzo, appunto, ciclico il fatto che si sono risolte le difficoltà della nostra economia".

Per Visco, infatti, "ci sarà una lunga transizione verso una organizzazione nuova della nostra economia e società". Il Governatore della Banca d'Italia ha invitato ad accogliere la sfida dell'innovazione tecnologica da parte delle imprese, fondamentale per la competitività.

"La competizione ha effetti e conseguenze diverse, anche sull'occupazione, se giocata sul piano della qualità", ha sottolineato Visco concludendo che tra le riforme "più urgenti" da attuare "vanno sottolineate la tutela della legalità e l'efficienza della pubblica amministrazione".