Il presidente del Censis in occasione della presentazione a Expo del rapporto 'Gli italiani e il cibo'. Presente anche il commissario del Padiglione Italia, Diana Bracco per la quale "esiste una via italiana all'alimentazione sostenibile di cui dobbiamo essere orgogliosi"
"Il fatto che sia l'Italia a fare un Expo sul cibo dipende dal fatto che il nostro Paese nel mondo rappresenta un particolare indirizzo, quello del politeismo del cibo, del mangiare, della diversità a non mangiare tutti insieme le stesse cose". E' quanto sostiene Giuseppe De Rita, presidente del Censis, in occasione della presentazione a Expo del rapporto 'Gli italiani e il cibo. Una eccellenza da condividere'.
Secondo De Rita "è nata proprio in Italia questa idea di una diversità spinta, quella che io amo chiamare il poliformismo dei comportamenti, perchè l'Italia è la patria della biodiversità. Noi -ha osservato- abbiamo migliaia di realtà alimentari che portano a una diversità assoluta. Una diversità che è l'elemento fondante. Naturalmente -ha proseguito- il mondo moderno non è fatto di diversità ma di milioni e milioni di frigoriferi tutti uguali, contenenti gli stessi alimenti. Invece -ha sottolineato- l'Italia ha questa testimonianza profonda e intelligente della diversità".
Il problema vero, secondo De Rita "è che c'è una diversità in alto, orizzontale che è quella del modo di mangiare, e una diversità in basso che è la diversità delle singole realtà territoriali, la biodiversità. In mezzo ci sono tutti i tentativi di farci una industria per vendere i prodotti. Tutto questo meccanismo verticale sembra possa mettere in crisi questo discorso della biodiversità. A mio avviso però -ha concluso- saranno proprio questi elementi di diversità in alto e in basso che avranno la meglio".