"La cooperazione può essere uno dei fattori determinanti per aiutare il Paese ad uscire dalla crisi". Ne è convinto Massimo Bongiovanni, vice presidente Ancc Coop che oggi ha dato il via a 'We not Me-Il cibo di tutti', una giornata di riflessione sulla cooperazione come forma alternativa di economia partecipata, in corso al Coop Forum di Expo 2015.
Esperti, studiosi ed economisti si sono dati appuntamento per discutere dei limiti economici, sociali e ambientali del liberismo e, con le testimonianze dei rappresentanti di alcune realtà internazionali, spiegare come sia possibile superarli."Malgrado la crisi abbia colpito molte economie, incluso il sistema cooperativo - spiega Bongiovanni- il sistema cooperativo ha tutelato meglio l'occupazione". Allo stesso tempo "si è rivelato uno strumento capace di aggregare i lavoratori che hanno perso il lavoro e dare una prospettiva a giovani e laureati attraverso non solo una ricerca della opportunità, ma anche di un progetto comune per trovare una soluzione".
In Italia, la cooperazione sta assumendo un ruolo sempre più di rilievo. "Nel settore dell'agroindustria - precisa Bongiovanni - si contano 90mila addetti. Tra loro anche imprese cooperative, leader del mercato". Per quanto riguarda la Coop, "mettendo assieme matrici cooperative comuni, superiamo ampiamente la quota del 30% del mercato". Tuttavia, sottolinea Bongiovanni, il valore della cooperazione sta principalmente nel coniugare "gli obiettivi economici al rispetto dei valori e degli ideali". Come quello della sostenibilità, "che oggi costituisce un problema, dato che il fabbisogno alimentare produce un maggior sfruttamento delle terre e delle acque", ma che "deve tradursi in un impegno che deve coinvolgere tutti". Perché "il pianeta è interconnesso ed è fragile. E va aiutato".
