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Bankitalia: debito in calo a giugno -14,6 miliardi

13 agosto 2015 | 11.37
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Bankitalia: debito in calo a giugno -14,6 miliardi

Il debito delle amministrazioni pubbliche è diminuito a giugno di 14,6 miliardi, a 2.203,6 miliardi. Lo rende noto la Banca d'Italia nel suo supplemento al Bollettino statistico 'Finanza pubblica, fabbisogno e debito'. La diminuzione è stata sostanzialmente uguale all’avanzo di cassa del mese (14,5 miliardi). Le disponibilità liquide del Tesoro sono rimaste invariate (100,9 miliardi; 105,3 a giugno del 2014). Complessivamente la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione, il lieve apprezzamento dell’euro e gli scarti di emissione hanno diminuito il debito per 0,1 miliardi.

Con riferimento ai sottosettori, continua Bankitalia, a giugno il debito delle amministrazioni centrali è diminuito di 12,1 miliardi, quello delle amministrazioni locali di 2,4 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato. Nei primi sei mesi dell’anno, il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 68,7 miliardi. Il fabbisogno complessivo è stato pari a 18,5 miliardi mentre le disponibilità liquide del Tesoro sono aumentate di 54,5 miliardi.

Le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a giugno a 41,0 miliardi, in diminuzione rispetto allo stesso mese del 2014 (42,7 miliardi). Nei primi sei mesi del 2015 le entrate tributarie sono state complessivamente pari a 187,1 miliardi, in lieve diminuzione rispetto a quelle relative allo stesso periodo dell’anno precedente (188,1 miliardi).

Massimiliano Dona, segretario dell'Unione Nazionale Consumatori, commentando il dato, osserva: "Bene, ma non basta. Troppo presto, infatti, per parlare di una inversione del trend".

"Da troppo tempo si alternano cali a record storici. Bisogna, quindi, attendere ancora qualche mese prima di poter cantare vittoria. Checché ne dica Padoan, che lo ricordiamo, considera la questione del record del debito una cosa veramente noiosa, l'abbassamento del debito in valore assoluto è in realtà importante. Se vogliamo abbassare il rapporto debito/Pil, non si deve solo puntare ad un innalzamento del Pil, ma anche ad un abbassamento del numeratore, specie se con un debito di 2203 miliardi si annunciano riduzioni di tasse", ha concluso Dona.

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