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Comuni: ICity Rate 2015, Milano accelera e Roma scivola al 21esimo posto

09 ottobre 2015 | 00.00
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Comuni: ICity Rate 2015, Milano accelera e Roma scivola al 21esimo posto

Milano al primo posto, Bologna al secondo e Firenze terza. Roma, invece, scivola al 21esimo posto, in un'Italia spaccata in due. Questo il quadro che emerge da ICity Rate 2015, la classifica delle città italiane più smart presentata a Smart City Exhibition, nell'ambito del Saie di Bologna. L’indagine annuale, realizzata da Forum Pa con la collaborazione di Openpolis, che stila la classifica delle città più 'intelligenti', analizza 106 Comuni capoluogo, sulla base di 150 indicatori statistici, e conferma dunque le tre capolista che erano sul podio già nel 2014, ma le performances sono molto differenziate. Se Milano registra infatti un'ulteriore fuga in avanti, Firenze rincorre velocemente Bologna che subisce una brusca fermata.

Dopo Roma, infatti, il capoluogo emiliano è la città che in assoluto avanza di meno nei punteggi di ICity Rate rispetto allo scorso anno. Il rapporto, giunto alla sua quarta edizione, si arricchisce quest'anno della dimensione 'legality': un insieme di 12indicatori puntuali che vanno a misurare il livello di legalità territoriale. Ed è proprio questo fattore 'legalità' ad avere fatto slittare in basso la capitale. Sette, dunque, e non più 6 le dimensioni analizzate: economy, living, environment, people, mobility, governance e la new entry legality.

"E’ possibile per una città competere ai diversi livelli nazionali ed internazionali ed assicurare un livello di qualità della vita e del convivere sufficiente in un contesto in cui non sono garantiti i principi di legalità e di sicurezza? Evidentemente no ed il problema, storicamente riferito ad alcune aree specifiche del paese, negli ultimi mesi sta drammaticamente emergendo per la sua pervasività e diffusione anche in territori considerati, fino ad oggi, immuni" ha commentato Gianni Dominici, direttore generale di Forum Pa e curatore della ricerca. "Dalla lentezza dei processi, agli abusi edilizi, passando per la criminalità organizzata in tutte le sue sfaccettature - ha aggiunto Domenici - molto spesso lì dove la città cerca di evolversi, problemi strutturali interrompono il tutto sul nascere".

Tornando alla classifica, spicca dunque il rafforzamento al vertice di Milano, che mantiene la prima posizione e passa dai 623 punti dello scorso anno agli attuali 638. Per il capoluogo lombardo viene confermata la supremazia nelle dimensioni economica, living, people (dove è prima) e la buona posizione sui temi dell’ambiente (dove è 24esima), della mobilità (dove ottiene il quarto posto anche grazie alla ciclabilità e alla propensione alla mobilità collettiva), della governance (dove è 12esima).

Metà classifica, invece, per la dimensione Legality dove il 70esimo posto in Italia è dovuto, soprattutto, alla diffusione della microcriminalità, al numero di giornalisti minacciati e all’incidenza, in provincia, di comuni commissariati.

la capitale al 97esimo posto per l'indicatore legality, terza per economy

(Adnkronos) - Roma, invece, mantiene la posizione sostanzialmente di vertice per le dimensioni economy (terzo posto), people (nono posto), living (12esimo) e mobility (18esimo) ma perde importanti posizioni in governance (34esimo), environment (85esimo) e, soprattutto si posiziona al 97esimo posto per la variabile legality che la fa scendere alla 21esima posizione, perdendo ben 9 posti rispetto al 2014.

La parte alta della classifica di questa edizione non registra grandi scossoni. Da segnalare il ritorno tra le prime 10 posizioni di Trento (lo scorso anno 13esima) e l’uscita nella top 10 di Ravenna (dal settimo al 13esimo posto).

La prima, premiata soprattutto nelle dimensioni environment e governance (ma con buoni risultati anche in economy e people) la seconda risente di basse performance su alcune dotazioni strutturali (servizi di connessione infrastrutturale, consumo energia, iniziative conferimento rifiuti) ma, soprattutto, risente dei risultati della dimensione legality con gli indicatori relativi alla microcriminalità in città e agli amministratori minacciati.

spiccano le piccole città, l'esempio di Modena, Crotone fanalino di coda

(Adnkronos) - Anche quest’anno 6 delle 10 città al top non sono città metropolitane ma città di medie dimensioni che però vanno a costituire, di fatto, l’ossatura più robusta del nostro sistema urbano. Sono le nuove piccole capitali a volte molto più dinamiche e performanti delle grandi città metropolitane.

E non si tratta delle semplice equazione del 'piccolo è bello', basata sui parametri della qualità della vita ma, molto spesso, di risultati che provengono da caratteristiche strutturali importanti. Ad esempio Modena, la prima città tra le aree non metropolitane, è quarta in assoluto in Italia per performance economiche. Modena è quarta in Italia anche per la cura dell’infanzia, per la ciclabilità per la propensione all’associazione, terza invece per la cura degli anziani e la partecipazione elettorale.

Guardando solo alle città metropolitane, a Milano, Bologna, Firenze, Venezia e Torino raggruppate nelle prime 11 posizioni seguono le altre 9 ben distanziate con Roma in 21esima posizione, Genova al 29esimo, Cagliari in 60esima posizione e Reggio Calabria, ultima in classifica. Lecce è, invece, la città che in Italia ha registrato un maggior incremento in assoluto nell’ultimo anno guadagnando 5 posti in classifica. E ancora Pescara al 62esimo posto e L’Aquila al 64esimo, che insieme a Chieti e Bari costituiscono la fascia più avanzata del Mezzogiorno. Napoli è solo 80esima, mentre Matera, capitale della Cultura 2019, è 77esima. Crotone, infine, è fanalino di coda.

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