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Gros: "Taglio tasse casa ricetta sbagliata ma l.stabilità avrà ok Ue"

21 ottobre 2015 | 16.37
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Gros:

"Tagliare le tasse sulla casa è una ricetta sbagliata". Inoltre gli sgravi in deficit rischiano di tradursi il prossimo anno in nuove strette fiscali. Così con l'Adnkronos Daniel Gros, direttore del think tank Ceps, boccia una delle misure caratterizzanti della Legge di Stabilità italiana, pur pronosticando il via libera di Bruxelles alla manovra perché Roma non è più un sorvegliato speciale.

Cavallo di battaglia del governo, l'azzeramento della Tasi sulla prima casa non piace all'economista franco-tedesco che avrebbe puntato maggiormente sugli sgravi alle imprese, a fronte però di un serio snellimento delle agevolazioni fiscali. "L'introduzione della tassa sulla casa è stato un passo difficile, pagato a caro prezzo dai due governi che hanno preceduto Renzi - ricorda Gros - Adesso questa imposta andava solo mantenuta e invece è stato fatto un passo indietro". Invece, osserva, "per le aziende ci sarebbe ancora molto da fare eliminando le tax expenditures che rubano risorse a svantaggio delle poche imprese che pagano le aliquote".

E la battaglia persa per sfoltire la giungla delle detrazioni inutili ha azzoppato la spending review che è passata dai 10 mld inizialmente annunciati a 5,8 mld, sui quali peraltro "non c'è certezza. Bisogna vedere cosa sarà di questo poco che resta, al momento sono solo annunci", dice sarcastico Gros. Attento conoscitore dell'economia italiana, il direttore del Ceps non nasconde delusione per i risultati della spending review. "Il paese si è discostato molto da quanto aveva annunciato qualche mese fa. Manca una riduzione strutturale della spesa pubblica, del peso dello Stato sul pil tale da giustificare i tagli fiscali", osserva, sottolineando che "non si possono tagliare le tasse senza tagliare la spesa pubblica, le due cose vanno di pari passo o si rischia di rimandare al prossimo anno il rialzo delle tasse". E incalza: "non è che mi aspettassi che Renzi facesse molto di più su questo fronte, ma neanche abbandonare al primo tentativo..".

Fatta la diagnosi tecnica sulla manovra, tuttavia Gros ritiene che da Bruxelles arriverà il via libera. "L'Italia ha il deficit sotto il 3%, non è sotto procedura e quindi non dovrebbe avere problemi con Bruxelles. L'unico problema del paese è l'alto debito - spiega - ma su questo si interviene su tempi più lunghi". Infine, sulla clausola migranti chiesta da Roma per far fronte ai costi dell'emergenza, il direttore del Ceps osserva che su questo fronte il problema "non è tecnico, e cioè legato all'entità delle risorse, ma prettamente politico e alla luce di ciò la Commissione Ue avrà difficoltà a dire di no".

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