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Gruppo Cap: piano da 600 mln per combattere cambiamenti climatici

10 novembre 2015 | 11.00
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Gruppo Cap: piano da 600 mln per combattere cambiamenti climatici

Un piano da 600 milioni di euro per combattere i cambiamenti climatici partendo dalla salvaguardia dell'acqua. E' 'Cap21', un progetto lanciato da gruppo Cap, società di gestione del servizio idrico integrato in Lombardia per contribuire alla sfida che dal 30 novembre impegnerà 150 Stati nella Cop21, la Conferenza delle parti della convenzione sul clima, in programma a Parigi. Il progetto è stato presentato a Milano in occasione di una conferenza alla quale hanno preso parte il presidente del gruppo Cap Alessandro Russo, il direttore scientifico del Kyoto Club e presidente del Green Building Council Italia Gianni Silvestrini e Stefano Caserini, docente del corso di Mitigazione dei cambiamenti climatici al Politecnico di Milano.

Il "programma Cap21 - spiega Russo - è il contributo che come società abbiamo voluto dare alla prossima Cop 21", la conferenza in programma a Parigi dal prossimo 30 novembre fino all'11 dicembre che chiamerà a raccolta 150 Paesi per fare il punto sullo stato del pianeta e mettere a confronto le misure studiate da ciascun governo per contrastare i cambiamenti climatici. "Il nostro contributo – sottolinea Russo – va oltre la semplice riflessione e punta diretto alla sostanza, con una serie di iniziative che abbiamo deciso di riunire sotto il nome di 'Cap 21' in modo anche un po' provocatorio, proprio a sottolineare che anche noi siamo nella partita".

Il piano impegnerà il gruppo Cap per tutto il 2016 per proseguire anche nei prossimi anni e include 21 'impegni di sostenibilità' su sette aree di intervento, contraddistinte da un hashtag: #Acquadabere, #Acquadarecuperare, #acquadavalorizzare, #Acquadacostruire, #Acquadarisparmiare, #Acquadainnovare e #Acquadasostenere.

L'impegno è focalizzato sulla salvaguardia dell'acqua, dallo studio del sottosuolo fino all'innovazione nelle tecnologie di monitoraggio e controllo della qualità, dalla ricerca e lo sviluppo di soluzioni avanzate per il trattamento dei reflui e per il recupero delle acque di scarico al riuso dei nutrienti alla trasformazione dei fanghi in risorse energetiche , fino ad arrivare alla promozione, sul territorio, dell'uso dell'acqua del rubinetto.

Un'attenzione particolare verrà dedicata all'impegno per la soluzione dei grandi temi ambientali, rappresentati dalla mancata depurazione e dal dissesto idrogeologico: nodi che le Nazioni unite hanno messo al centro degli obiettivi di sostenibilità del post millennio in tema di risorse idriche.

Il presidente dell'azienda idrica annuncia poi che a partire dall'anno prossimo verrà redatto un bilancio di sostenibilità "per rendere trasparenti e tangibili i risultati del piano di investimenti da 600 milioni di euro, in cinque anni, che ci porterà ad essere la prima azienda pubblica a fare un bilancio ambientale". Un impegno verso le generazioni presenti e future, ma soprattutto una "battaglia culturale" da portare avanti insieme a sindaci e cittadini "per costruire un percorso che trasformi l'azienda in un punto di riferimento rispetto a un nuovo modo di fare impresa, post-industriale e verso un'economia circolare".

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