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Clima

Allarme agenzia Ue: "Smog uccide ancora, oltre 430mila morti premature"

30 novembre 2015 | 12.13
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(Foto Infophoto) - INFOPHOTO
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Lo smog continua a uccidere. L'inquinamento atmosferico rimane infatti uno dei principali rischi ambientali per la salute in Europa ed è responsabile di oltre 430.000 morti premature. A lanciare l'allarme è l'Agenzia europea per l'ambiente con sede a Copenaghen, che oggi ha diffuso i dati di un'analisi realizzata su dati raccolti fino al 2013. A provocare problemi respiratori, malattie cardiovascolari, cancro e decessi prematuri, evidenzia l'Agenzia, sono le concentrazioni di particelle di inquinamento sia in atmosfera che negli strati bassi dell'atmosfera, quasi al livello del suolo, e tra i responsabili c'è il biossido di azoto.

Lo studio definisce le particelle di inquinamento come una miscela di minuscole particelle formate da diversi componenti, tra cui acidi, metalli o particelle di polveri, l'analisi, inoltre, chiarisce che una fonte principale dello smog è la combustione di biomasse e carbone. Secondo quanto rilevato dagli esperti dell'Agenzia, l'esposizione a lungo termine alle particelle inquinanti nei 40 Paesi analizzati ha causato 432.000 morti premature nel 2012 e l'ozono troposferico insieme al biossido di azoto sono stati, insieme, la causa di ben 92.000 decessi prematuri.

"Nonostante i continui miglioramenti negli ultimi decenni, l'inquinamento atmosferico è ancora una minaccia per la salute degli europei, riducendo la loro qualità di vita e la speranza di vita" ha detto il direttore del See, Hans Bruyninckx. Ma lo smog comporta pesanti ricadute anche su costi ospedalieri, perdita di giornate di lavoro, problemi di salute, danni agli edifici ed è causa di un'inferiore resa dei raccolti.

L'Agenzia europea per l'ambiente ha inoltre riferito che nel 2013, l'87% degli abitanti delle città nell'Unione europea sono stati esposti a livelli particelle di inquinamento che superavano gli standard di qualità dell'aria definiti dall'Organizzazione mondiale della sanità, più rigorose di quelle dell'Ue. Se l'Unione europea dovesse adottare gli standard dell'Oms, ha avvertito l'Agenzia, le concentrazioni di particelle inquinanti calerebbero di circa un terzo ed i decessi prematuri scenderebbero a 144.000.

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