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Da madri in carcere a minori scomparsi, nuovi progetti Fondazione Poste

24 febbraio 2016 | 14.54
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Luisa Todini, Presidente Poste italiane e Fondazione Poste Insieme Onlus e Francesco Caio, Amministratore Delegato e Direttore General Poste Italiane
Luisa Todini, Presidente Poste italiane e Fondazione Poste Insieme Onlus e Francesco Caio, Amministratore Delegato e Direttore General Poste Italiane

A poco più di 6 mesi dalla sua presentazione, Poste Insieme Onlus, la Fondazione di Poste Italiane per promuovere politiche di inclusione e solidarietà sociale, intensifica e 'certifica' il proprio impegno che prevede per il primo anno la destinazione di fondi per 1 milione di euro, risorse destinate probabilmente ad aumentare. L'impegno della Fondazione, tra cui figura la prima casa protetta per madri detenute con bambini 'La casa di Leda', al via ad aprile a Roma in una villa confiscata alla criminalità, si articola in 16 progetti sul territorio nazionale rivolti all’infanzia, alla famiglia e alle persone anziane.

Le singole attività sono state presentate oggi nell’Ufficio Postale di San Silvestro dalla presidente di Poste Italiane e della Fondazione, Luisa Todini, insieme all’amministratore delegato, Francesco Caio, con interventi del Forum nazionale del Terzo Settore, del Coordinamento nazionale dei Centri di servizio per il volontariato e di Assifero, l’organismo di rappresentanza di oltre 100 tra le principali fondazioni bancarie, aziendali e di erogazione italiane.

Alle iniziative già presentate dalla Fondazione di Poste Italiane nel luglio scorso, che comprendono anche il programma di 'mentori' volontari (di cui 40 dipendenti di Poste) per contrastare l'abbandono scolastico si aggiungono altri progetti: dal sostegno allo sviluppo del servizio nazionale pubblico per i minori scomparsi con Telefono azzurro al programma di inclusione digitale per l’invecchiamento attivo svolto da Senior Italia–Federanziani. Poste, che di recente è sbarcata in Borsa, "resta un'azienda sociale e di mercato" ha detto Caio sottolineando che l'iniziativa della Fondazione rientra nell'ambito del piano industriale la cui mission "è mettere l'azienda al servizio del cittadino/cliente".

La costituzione di una fondazione dedicata al sociale è quindi "un tassello importante nel più ampio concetto di responsabilità sociale d’impresa che Poste Italiane sta coniugando a tutti i livelli con l’adesione consapevole e partecipata dei dipendenti del Gruppo, a partire dalla costruzione di una rete di volontariato”, ha spiegato l'ad.

L’azienda sta costruendo un programma di volontariato che intende promuovere e sviluppare sul territorio nazionale in stretta sinergia con il Forum del Terzo Settore e il Coordinamento dei Centri di Servizio per il Volontariato, anche sulla base degli esiti di un’apposita indagine di opinione che coinvolgerà gli oltre 140 mila dipendenti del Gruppo, raccogliendone la disponibilità in tal senso. “In soli sei mesi di attività – ha spiegato Luisa Todini – la Fondazione, senza oneri gestionali, è riuscita ad innescare un inedito processo di coinvolgimento e di partecipazione sia tra i nostri dipendenti che nelle realtà locali e nazionali del terzo settore, a conferma della prossimità di Poste Italiane a famiglie e territori e della sua diffusa capacità di intercettarne anche i fabbisogni sociali".

La presidente di Poste ha anche annunciato che la famiglia di Giulio Regeni ha accettato la proposta dell'azienda di individuare un progetto benefico da intitolare al giovane ricercatore barbaramente ucciso al Cairo.

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