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Ict: Italia è sempre più smart, ma a due velocità

15 marzo 2016 | 17.16
LETTURA: 5 minuti

Andrea Paliani Partner Med Advisory Leader EY (Foto Adnkronos)
Andrea Paliani Partner Med Advisory Leader EY (Foto Adnkronos)

Bologna è la città più smart d’Italia. È quanto emerge dalla terza edizione del rapporto Smart City Index, presentato oggi all’evento Italia Smart di Ey tenutosi a Roma, che ha visto i protagonisti del processo di trasformazione delle città condividere idee e progettualità indirizzate a migliorare la vivibilità e fruibilità delle stesse. L’iniziativa è stata patrocinata da Agenzia per l’Italia Digitale e organizzata con il supporto di Ericsson, Indra e Tim. (INFOGRAFICA)

Smart City Index, il rapporto di EY che analizza le 116 città capoluogo italiane utilizzando oltre 470 indicatori, classifica lo sviluppo di reti e infrastrutture intelligenti delle città italiane, misurando la loro capacità di innovare e offrire servizi di qualità ai propri cittadini.

Anche quest’anno il podio resta saldamente nelle mani delle grandi città del Nord Italia: subito dopo Bologna la città più innovativa è Milano anche grazie ad Expo, che strappa l’argento a Torino, quest’anno scesa al terzo posto della classifica. Roma perde terreno e scivola dal 4° al 9° posto. Purtroppo, il Sud mostra un ritardo strutturale, bisogna aspettare la 32esima posizione per incontrare la prima metropoli del Sud, Napoli, e Lecce la prima città media al 52° posto.

La maglia nera resta in Sicilia con i principali capoluoghi che, come nel 2014, si attestano in fondo della classifica. Cagliari al 33° posto guadagna 11 posti rispetto allo scorso anno, anche grazie alla forte informatizzazione delle scuole con l’81% delle aule connesse nella regione.

Le città medie mostrano le performance migliori con un trend generale che vede oltre 23 città tra il 4° e il 39° posto. Tra le piccole città brilla Mantova che si posiziona al 4° posto con un balzo dal 35° posto nel 2014, dimostrando di essere una città 'Smart e vivibile' a dimostrazione della smartness come moltiplicatore della qualità della vita. Seppur in fondo alla classifica, le città del 'benessere analogico' mostrano alta vivibilità anche in presenza di bassa diffusione delle innovazioni, tra queste Fermo nelle Marche e Lanusei, Tempio e Olbia in Sardegna.

“Il nostro Paese -ha detto Andrea Paliani, Partner Ey, Med Advisory Leader- deve guardare alle iniziative smart di successo e interpretarle come tappe di un percorso che trasformi le città in luoghi con qualità della vita crescente e a costi sostenibili. Questo deve essere frutto di piani efficaci che valorizzino le peculiarità di ciascun territorio nell’ambito dello sviluppo dell’intero Paese".

"L’Index di Ey, sin dalla sua prima pubblicazione, ha contribuito a rinnovare ed evolvere -ha aggiunto Paliani- la progettualità della Smart City, anche grazie al confronto e al dialogo con i decisori pubblici e i privati. Il nuovo approccio d’indagine per strati, implementato quest’anno da EY, ci ha consentito di evidenziare la smartness di ciascun territorio e definire i percorsi più sostenibili di sviluppo".

"È emerso in particolare -ha spiegato Paliani- come le città medie, che in Italia sono circa 100 e ospitano quasi 7 milioni di abitanti, siano fonte di best practice e di modelli esportabili; nella classifica totale, infatti, assistiamo allo sviluppo di 23 città medie e scopriamo un grande potenziale di crescita nei servizi. Obiettivo di questo indice è quindi quello di fornire uno strumento che sia allo stesso tempo di analisi per la P.a. e di Business intelligence per il settore privato, che consenta di individuare i trend di mercato e le evoluzioni tecnologiche e di delineare le linee guida a livello nazionale per creare, con un approccio sistemico e integrato, le Smart City del futuro”.

Firenze si conferma fra le prime 10 e insieme a Bologna si guadagna il titolo città più 'open' con il maggior tasso di archiviazione di big data con oltre 1.000 data set pubblicati nel suo Open Data. Ma a fare male in quest’area sono soprattutto le città laziali con Frosinone, Viterbo e Latina che si aggiudicano rispettivamente il 98° 99° e 102° posto. Perugia perde ben 9 posizioni, scendendo alla 49° dalla 38°, male anche Ancona che scende dal 28° posto al 62° nel 2016.

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