Il piccolo con il grande può ancora coesistere in un mondo come quello bancario, oggi al centro di grandi trasformazioni? Ed è possibile coniugare l'attenzione delle comunià locali con la solidità e i servizi offerti da un grande gruppo? La risposta è si perchè se il mondo bancario è in trasformazione, c'è, comunque, bisogno di qualcuno che sul territorio conosca i mercati e sui mercati qualcuno che conosca i territori, come dire che se un mondo sempre più glocal, il local ha bisogno del global, è vero anche viceversa. E' quanto emerso nel convegno 'Banca e territorio, opportunità e certezze per famiglie e imprese', promosso dalla Cassa di risparmio di Bra e dal Bper Banca, di cui l'istituto cuneese fa parte dal 2013.
''Sul territorio - ha sottolineato nella relazione introduttiva Donato Masciandaro, direttore del Dipartimento di economia dell'Università Bocconi - c'è bisogno di qualcuno che conosca i mercati e sui mercati c'è bisogno di qualcuno che conosca i territori perchè il tango si balla in due. Oggi le regole del tango stanno cambiando, vengono decise non più a Roma ma a Francoforte, a maggior ragione bisogna essere bravi a cambiare passo, a non pestare i piedi al compagno e a non urtare le altre coppie. In una parola - ha concluso - glocale è necessario ma non bisogna perdere le radici, piuttosto rendersi conto che le radici sono il mondo, per cui bisogna trovare un equilibrio tra non guardarsi i piedi e dimenticarsi di averli''.
Una riflessione condivisa dal direttore generale di Bper Banca, Fabrizio Togni che ha sottolineato: ''il piccolo ha degli aspetti che restano ancora tuttora validi e belli. Il problema è che la normativa il mercato, le modalità di gestione dei rischi oggi impongono una copertura alle spalle che non può essere data esclusivamente da una struttura piccola. E in questo secondo noi sta il valore di un gruppo di dimensioni adeguate e che sappia però ragionare nel piccolo".
(Adnkronos) - Nascendo come somma di banche locali - ha proseguito Togni - abbiamo la predisposizione a una certa modalità di dialogo con i territori in cui siamo presenti, modalità di dialogo che a nostro modo di vedere costituisce il nostro asset, il valore principale. La scommessa, dunque, oggi è crescere mantenendo la capacità di dialogo con la clientela e con i mercati che presidiamo tipica delle banche legate al territorio''.
Ad aprire i lavori del convegno, il presidente della Cassa di risparmio di Bra, Franco Guida che ha ricordato comme l'istituto cuneese ''sia partecipe di un grande gruppo dalle spalle larghe e questo significa poter rispondere concretamente a chi oggi guarda con trepidazione alle banche perchè alla luce degli straordinari cambiamenti che stanno avvenendo nel sistema bancario la formula ideale è banche locali che si sono rafforzate in solidità ed efficienza perchè partecipi di una banca nazionale''.
''Piccolo è bello, che non deve essere uno slogan, è una condizione necessaria ma non sufficiente - gli ha fatto eco il direttore generale di Cassa di risparmio di Bra, Paolo Cerruti - oggi il livello di sofisticazione della domanda di servizi e di prodotti bancari è molto alto e questa sofisticazione di domanda può incontrare un'offerta nel momento in cui riusciamo a fare della qualità. Il nostro valore aggiunto - ha concluso - si traduce in onoscenza del territorio e, soprattutto, accorciamento della filiera decisionale perchè le persone hanno bisogno di una comunicazione diretta, sia si parli di imprese, sia si parli di famiglie''.