La posizione di Padoan "è condivisibile", la bassa inflazione non favorisce il calo del debito: la strategia italiana tra consolidamento dei conti, riforme e misure per la crescita è quella giusta. Così all'Adnkronos Alessio Terzi, analista al think tank Bruegel, commentando la lettera del ministro dell'Economia alla Commissione europea in vista del giudizio alla Legge di Stabilità.
"La posizione di Padoan è condivisibile, non si può ignorare il deterioramento dell'inflazione, la Bce stessa ha rivisto le sue stime e questo ha un grosso ruolo in un paese dove il debito è alto" sottolinea l'economista. Quindi, osserva, "mentre stiamo a scontrarci su uno 0,2 punti percentuali di flessibilità in più per il deficit ci sono delle evoluzioni sul fronte dell'inflazione che sono rilevanti e non si possono essere ignorate".
Terzi esclude che Bruxelles proceda contro l'Italia. "Credo che ci sia un accordo politico tra Commissione e governo sull'uso della flessibilità. D'altra parte - rileva l'analista - il governo si sta dando da fare tendendo i conti in ordine e facendo le riforme e una ricetta così non credo che lasci spazio per sanzioni". E questo anche perché, "da un punto di vista politico, andando oltre aritmetica delle regole è molto difficile per l'Ue sanzionare l'Italia visto che rispetta il tetto del 3% del deficit-pil e ci sono degli sviluppi sul debito in parte non sono dovuti all'inflazione". Allo stesso tempo il governo fa bene a usare il massimo della flessibilità possibile per consolidare la ripresa e ridurre la pressione fiscale. "Il governo stia facendo tutto quello che può per usare tutta la flessibilità e la usa per una politica fiscale moderatamente espansiva e questo è ragionevole, anche alla luce dei bassi tassi di interesse, anche se - conclude - a causa dell'alto debito i margini sono limitati".
