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Bonus bebè, Palazzo Chigi: raddoppio solo una delle ipotesi in campo

15 maggio 2016 | 14.22
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Fonti di palazzo Chigi sottolineano come l'ipotesi del raddoppio del bonus bebè sia, allo stato, solo una delle proposte in campo. Prioritario è uno sguardo complessivo sugli strumenti di welfare e non una o l'altra ipotesi le quali, al momento, restano tali. Attualmente il bonus bebè è previsto per i nuclei familiari con un Isee inferiore a 25mila euro all’anno che ricevono 80 euro al mese e per quelli sotto i 7mila con 160 euro al mese.

In un'intervista a 'La Repubblica' il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha lanciato oggi l'allarme rischio demografico: "Se andiamo avanti con questo trend, senza riuscire a invertirlo, tra dieci anni cioè nel 2026 nel nostro Paese nasceranno meno di 350 mila bambini all'anno, il 40% in meno del 2010. Un'apocalisse. Saremo finiti dal punto di vista economico, e da quello della nostra capacità vitale. E' questa la vera emergenza italiana".

"In 5 anni - ricorda - abbiamo perso oltre 66 mila nascite, cioè per intendersi una città più grande di Siena. Se leghiamo tutto questo all'aumento degli anziani e delle malattie croniche, abbiamo il quadro di un paese moribondo", aggiunge. Ma perché in Italia non nascono più bambini? "Non può non esserci una correlazione con la crisi economica -risponde il ministro della Salute - per questo il bonus può avere un significato importante per i circa due terzi dei genitori che stanno sotto la soglia di 25mila euro di Isee".

Secondo Lorenzin "serve una politica di sostegno delle nascite che si basi su aiuti diretti. Poi ci vogliono altri interventi", spiega. "Ad esempio il sostegno alla maternità, che deve recuperare un prestigio sociale e non deve rappresentare un ostacolo per il lavoro. E' importante anche il tema dei servizi, come gli asili nido, che devono essere abbastanza per permettere ai genitori di continuare a lavorare quando hanno bambini piccoli o di non svenarsi per pagare le baby sitter".

"Poi - sottolinea c'è la questione più sanitaria della fertilità. Bisogna che si prevengano i problemi che impediscono di fare i figli. E le coppie devono capire che decidere di averli troppo tardi, oltre i 35 anni, può diventare un problema". A giudizio del ministro, i soldi vanno trovati, "perché - sostiene - ne va del nostro futuro. Sono sicura che il premier Matteo Renzi, che ha 40 anni e due figli e come me è sensibile alla questione demografica accetterà le mie proposte, che saranno appoggiate nella legge di Stabilità da Ncd."

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