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Confindustria, la prima di Boccia tra citazioni e applausi

26 maggio 2016 | 13.28
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Confindustria, la prima di Boccia tra citazioni e applausi

Emozionato per sua stessa ammissione, visibilmente commosso quando parla del padre Orazio, deciso quando richiama le responsabilità e le prossime sfide che attendono le imprese: così il neo presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, oggi al suo debutto al vertice di viale dell'Astronomia. Prima l'inno nazionale che apre i lavori della convention, poi la parola dal palco di fronte ad una platea gremitissima che gli tributerà oltre 24 applausi e la standing ovation finale quando conclude il suo intervento.

Un discorso, insolitamente breve, quello di Boccia che pronuncia davanti al Capo dello Stato , Sergio Mattarella, e ad un parterre che vede schierata una folta pattuglia di governo: da Delrio a Poletti, da Madia a Lorenzin, a Martina. Seduti in prima fila, accanto al presidente della Repubblica anche i vicepresidenti di Camera e Senato, Luigi Di Maio e Valeria Fedeli. Sul palco invece oltre alla squadra che accompagnerà Boccia nei prossimi 4 anni di mandato, anche i ministri dello Sviluppo, Carlo Calenda e, per la prima volta, anche quello dei Beni culturali, Dario Franceschini.

"L'emozione è immensa, la responsabilità è altissima" esordisce Boccia appena presa la parola rivolgendo, subito dopo, tra gli applausi, il suo saluto al Presidente Mattarella. E la commozione lo costringe a fermarsi un attimo quando ringrazierà il padre Orazio, seduto in platea, "pensando da dove sei partito", dice, e quando saluta Giorgio Squinzi che gli ha passato il testimone. Una relazione asciutta, quella del neo presidente di Confindustria, solo 29 pagine, in cui non potevano mancare le citazioni. Quattro, per l'esattezza: da Papa Francesco, "sogno un'Europa in cui essere migrante non sia un delitto, bensì un invito ad un maggior impegno con la dignità di tutto l'essere umano", a Jacques Delors, "la nostra ambizione è sempre stata una società accessibile per tutti. E' con questo obiettivo che l'Europa rimarrà fedele al suo modello di società alla sua tradizione di apertura e generosità".

Non solo. Boccia fa sue anche le parole del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, quando afferma che "ogni investimento per la cultura è speso anche ai fini della crescita del nostro Paese". E poi la citazione finale di George Bernard Shaw: "l'immaginazione è l'inizio della creazione. Le persone immaginano quello che desiderano, poi vogliono quello che immaginano e alla fine creano quello che vogliono". Parole che Boccia traduce nell'ultimo appello alle imprese, chiudendo il suo intervento:" lavoreremo senza preconcetti e senza pregiudizi. Aspetteremo le alternative, affronteremo le critiche ma esigeremo il confronto".

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