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Lavoro, Ocse: lento miglioramento in Italia. Disoccupazione al 10,5% a fine 2017

07 luglio 2016 | 13.33
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"Dopo numerosi anni di crisi, il mercato del lavoro italiano sta lentamente migliorando: il tasso di occupazione per la popolazione tra i 15 e 74 anni ha ripreso a crescere dal primo trimestre 2015 e si attesta ora al 49,4%; si tratta tuttavia del terzo valore più basso tra i paesi Ocse dopo la Grecia e la Turchia ed è previsto essere ancora sotto il livello pre-crisi nel 2017". E' quanto emerge dal rapporto sull'occupazione pubblicato oggi dall'Ocse.

Il tasso di disoccupazione in Italia nel 2015 "è sceso a 11,5% dal picco del 12,8% e secondo le previsioni dovrebbe scendere a 10,5% entro la fine del 2017. Tuttavia si tratta ancora di un valore molto superiore alla media dell’area euro". I disoccupati di lunga durata, cioè le persone in cerca d’impiego da più di un anno, in Italia "sono il 58,7% del totale dei disoccupati, una quota tra le più elevate tra i paesi Ocse, pur se inferiore di 3,5 punti percentuali al picco raggiunto nel 2014".

La crisi, rileva ancora l'Ocse, "ha frenato la crescita reale dei salari orari che solo nel periodo più recente stanno, seppur lentamente, risalendo". La crescita della produttività "è piatta da 15 anni ed è uno dei maggiori ostacoli al rilancio della crescita e dei salari in Italia".

Il Jobs Act, rileva l'organizzazione internazionale, ha incentivato l’uso di contratti a tutele crescenti al posto di contratti temporanei con creazione netta di occupazione. Inoltre le nuove norme si applicano solo ai nuovi assunti ed incentivano quindi le assunzioni senza distruzione di posti esistenti. Infine, il Jobs Act ha esteso la copertura dei sussidi di disoccupazione e rafforzato le politiche attive di sostegno alla ricerca del posto di lavoro che secondo i risultati dell’Employment Outlook 2016 sono importanti strumenti complementari per rafforzare gli effetti positivi delle riforme. "L’azione di riforma -sostiene l'Ocse- deve continuare, in particolare per rendere pienamente operativa l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (Anpal)". Inoltre, consentire di derogare dal contratto nazionale in caso di difficoltà economica "permetterebbe alle imprese di usare altri margini di aggiustamento oltre all’occupazione". Infine, rileva l'Ocse, "ridurre i vincoli alla concorrenza nelle industrie di rete ai livelli delle migliori pratiche Ocse, rendendo quindi i loro servizi più convenienti alle imprese che ne fanno uso, aumenterebbe l’impiego di circa il 1,7% nel lungo termine".

Nel 2015 il tasso di occupazione nella popolazione tra i 15 e i 24 anni in Italia si attesta al 17,3%, in miglioramento rispetto al 17,2% del 2014 ma in netto peggioramento rispetto al 24,5% del 2007. E' quanto emerge dai dati pubblicati nel rapporto sull'occupazione pubblicato dall'Ocse. Solo la Grecia in questa classifica fa peggio dell'Italia. Nel 2015, infatti, il tasso di occupazione dei 15-24 anni si attesta al 13% (13,3% nel 2014 e 24% nel 2007). La Spagna, invece, si classifica davanti all'Italia con nel 2015 un tasso di occupazione giovanile al 20% (18,5% nel 2014 e 43% nel 2007).

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