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Borsa: Strocchi, è la risposta a futuro imprese italiane e risparmio/Adnkronos

19 ottobre 2016 | 15.00
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Borsa: Strocchi, è la risposta a futuro imprese italiane e risparmio/Adnkronos

di Cristina Bassetto - Rendere accessibili i grandi gruppi italiani, a volte veri e propri gioielli nostrani, al risparmio degli italiani quotandoli in Borsa, così da garantire loro un futuro performante e, insieme, sostenere l'economia italiana. Arginando, per di più, quella 'fuga dall'Italia' che negli ultimi anni sembra accompagnare il destino di grandi imprese cresciute nel bel Paese ma che, 'complice' spesso il passaggio generazionale, optano per la vendita fuori confine.

E' questa la 'soluzione' insieme finanziaria e 'tricolore' suggerita da Simone Strocchi, investment banker, fondatore di Electa e presidente di Aispac, l'associazione delle spac italiane (Special Purpose Acquisition Company), veicoli di investimento contenenti esclusivamente cassa (blank check companies), costituiti specificatamente per raccogliere capitale al fine di effettuare operazioni di fusione e/o acquisizione di aziende.

Guardando anche al caso Esselunga, l'ultimo di una lunga serie, l'impressione è che sempre più spesso pezzi di economia reale italiana, diventino 'prede' di investitori stranieri o 'ostaggio' di complicati sistemi di cristallizzazione di governance. C’è chi ricerca con i trust sistemi di blindatura per evitare frazionamento e dispersione del controllo alla successione o chi cerca in extremis e con urgenza un compratore per trasformare l’impresa di una vita in denaro contante da lasciare agli eredi. Per Strocchi, invece, la quotazione in un contesto di Spac o pre-booking company può essere una soluzione “su misura”, che ben si adatta al contesto di molte aziende italiane in questa fase delicata di successione.

In generale, spiega all'Adnkronos "si tratta di gruppi e imprese di grande successo che sono state promosse dai grandi capitani d'industria che sono figli del dopoguerra, del boom economico degli anni '70''. Si parla quindi ''di una generazione impavida di personaggi a cui tutti dobbiamo grande rispetto e riconoscenza perché hanno creato l'economia del Paese ma che oggi hanno un'età compresa tra i 75 e gli ultra 90 anni". 'Natali' che impongono naturalmente riflessioni su cosa succede dopo. "Questo spesso non coincide con il mero passaggio inter-generazionale ma talvolta con valutazioni che vedono gli uomini che hanno creato queste grandi imprese desiderosi di liquidare per passare ai figli cassa evitando liti infinite tra eredi".

Le scelte vanno agli estremi e generalmente sono di due tipi. "C'è la vendita oppure la blindatura -riassume Strocchi-. Spesso questi imprenditori cercano delle soluzioni atte a vincolare la governance all'interno di strutture inaccessibili o comunque non smontabili dai loro eredi per far sì che la loro impresa possa superare qualsiasi tipo di frizione che potrebbe generarsi tra i componenti che verranno nella compagine sociale. Quindi trust, società accomandita per azioni, società accomandita semplice. Tutte soluzioni mirate a preservare la governance in un contesto in cui la società resta privata ma che spesso poi, purtroppo, declina in una blindatura che rende inefficace e inefficiente l'impresa perché viene portata avanti su istruzioni gestite con puntiglio notarile poco attento a quella che nel tempo diventa l'evoluzione del mercato".

La soluzione principe per Strocchi è la Borsa. "E' la scelta che consente di condividere queste imprese con investitori di mercato, con italiani. La quotazione dell'impresa non confligge con il fatto di mantenere nel tempo la governance blindata all'interno di un trust o di una societa in accomandita, ma consente di condividere la performance aziendale, quindi l'interesse a che l'azienda resti performante nel tempo, governata dai suoi manager con uno stuolo di investitori che sono gli investitori di mercato. Per questo ritengo che la quotazione, la condivisione di queste imprese con investitori italiani, possa essere un'ottima soluzione per avere la certezza che saranno oggetto di attenzione non solo degli eredi ma di una serie di soggetti che investendo all'interno di un'impresa avranno cura che questa continui a prosperare e a essere performante, adeguata ai mercati che verranno".

La Spac, per Strocchi, è una via adatta ad aiutare le aziende alle prese con la successione che vogliono quotarsi, perché, insieme alle più moderne evoluzioni in Prebooking Company, sono soluzioni che proiettano le 'eccellenze' nel futuro perché consentono uno sbarco sul mercato borsistico organizzato e accompagnato, in un contesto “tailor made”, da professionisti e capitali, il cui interesse è allineato con quello degli imprenditori. La quotazione tramite una Spac, spiega Strocchi "è una soluzione efficiente ed importante per promuoverne la durata e la capacità di prosperare e crescere oltre i fondatori, ma anche per consegnare agli eredi un patrimonio fatto di strumenti scambiabili e che si possono apprezzare sul mercato come le azioni della società quotata".

Con le prebooking company poi "i capitali italiani possono muoversi ed organizzarsi in modo sempre più semplice per dare vita a dei sodalizi fair e, perché no, anche ad un movimento di riscossa che consenta alle imprese italiane eccellenti di crescere e di restare a condividere i propri risultati e la propria performance tra italiani". Con un 'ritorno' in termini economici che può giovare al Paese. "Rendere accessibile questi gioielli dell'economia al risparmio degli italiani -sottolinea Strocchi- potrebbe essere un'ottima soluzione per sostenere la nostra economia e renderla non in vendita. Oggi su 10 transazioni, 8 sono in cessione: società italiane che vengono acquistate da gruppi stranieri. Oggi siamo un paese sostanzialmente in vendita. Un peccato perchè il nostro è un Paese dove il risparmio è significativo ma viene sistematicamente indirizzato verso economie nord-europee".

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