"Noi siamo pronti a confrontarci, pronti ad un patto per la fabbrica". E' il leader di Confindustria, Vincenzo Boccia, dal palco del convegno dei giovani imprenditori, a raccogliere così la richiesta dei sindacati di un 'patto' per poter assicurare al Paese un futuro di crescita. "Serve un patto per la crescita, per l'industria e per combattere le disuguaglianze", aggiunge.
"Dobbiamo essere attori del cambiamento a partire dalle nostre fabbriche. Uscire dall'ansietà o peggio dalla rassegnazione", sottolinea Boccia. "Non dobbiamo andare avanti con traumi ma fare i conti con le nostre potenzialità", prosegue il leader di Confindustria ribadendo di essere "pronti a un patto sulle questioni industriali tra gli attori della fabbrica partendo dalla crescita per risolvere le diseguaglianze".
Parlando a margine del convegno, Boccia ha approvato la legge di bilancio del governo. "Ci sembra che la manovra vada nella direzione giusta. E' un primo passo ma sicuramente un primo passo importante per costruire un Paese diverso e cambiarlo in chiave moderna in cui la logica di politica economica è quella dell'interesse industriale considerato che siamo al secondo posto dietro alla Germania" ha detto il presidente di Confindustria.
Certo, non "sceglie i settori e le risorse non sono rilevanti visto il debito pubblico che abbiamo", e mancano alcuni interventi "dalle crisi aziendali allo sviluppo di una semplificazione", ma, ha ribadito Boccia, "va nella direzione auspicata".
Quanto al referendum, "se passa il sì il Paese diventa più moderno e aiuterà le imprese a crescere" ha detto il presidente di Confindustria, ribadendo la scelta degli industriali di schierarsi a favore del quesito referendario di modifica costituzionale. "Per noi il referendum è determinante - ha sottolineato - perché la stabilità politica è la precondizione di una agenda di medio termine di politica economica".
