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Salute, 1 italiano su 3 esclude cibi per paura

22 ottobre 2016 | 11.48
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(Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Quasi 1 italiano su 3 (30,4%) è convinto che ci sono particolari tipi di alimenti che assolutamente non si devono mangiare e li esclude dalla dieta per motivi di salute. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Censis dalla quale si evidenzia che un crescente numero di persone non segue piu’ il buon senso del tradizione popolare secondo il quale mangiare poco di tutto è la migliore ricetta per vivere in salute.

Il risultato, sottolinea la Coldiretti, è la tendenza a tagliare le quantità di cibo consumate ma anche a selezionare con piu’ attenzione i piatti che si portano a casa. Con un peso di 18,9 chili alla settimana il carrello della spesa famigliare si è alleggerito al minimo storico da dieci anni, con un taglio netto nelle quantità di 2,5 chili accompagnato però, precisa la Coldiretti, da una crescente attenzione alle caratteristiche qualitative e alla curiosità per nuovi alimenti soprattutto con proprietà salutistiche.

Tra i fattori che determinano la dieta alimentare infatti - continua la Coldiretti - il 41,5% degli italiani indica i propri gusti, il 39,4% la ricerca della qualità e della genuinità, il 29,5% la voglia di alimenti che facciano bene alla salute e prevengano malattie e solo una quota inferiore del 28,4% indica i prezzi, secondo l'indagine con possibilità di scelte multiple.

Una tendenza, osserva la Coldiretti, che porta gli italiani a cercare ossessivamente i cosiddetti 'superfood' ai quali sono abbinate proprietà salutistiche dalle bacche di goji ai fagioli azuchi ma anche lo zenzero il cui giro di affari registra un +141% in un anno o la curcuma (+93%) secondo Coop, che non sempre - precisa la Coldiretti - mantengono le promesse miracolistiche ma spesso provengono da Paesi come Cina e India che hanno bassissimi livelli di sicurezza alimentare per contaminazioni microbiologiche, aflatossine o pesticidi oltre i limiti.

Al contrario - sostiene la Coldiretti - si va anche affermando l'esclusione aprioristica di determinati cibi con la crescita sugli scaffali dei prodotti “senza” come conferma l’aumento record del 50% nell’ultimo anno degli acquisti di alimenti senza glutine ma crescono anche quelli senza lattosio, senza sale o senza saccarosio. Un orientamento non sempre è giustificato con significative tendenze come il 7,1% degli italiani che si dichiara vegetariano o l’1% di vegani per un totale dell’8% di persone che non mangiano carne.

In questo contesto, Coldiretti segnala però anche un rinnovato interesse tra gli italiani dei principi della dieta mediterranea. Nel 2015 si è avuta infatti la svolta, con il ritorno sulle tavole con un aumento degli acquisti che va dal +5% per il pesce al +19% per l’olio di oliva ma cresce anche la spesa per la frutta (+5%), per gli ortaggi freschi (+3%) e per la pasta secca (+1%).

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