L'effetto della manovra sull'equilibrio dei conti ''non è privo di rischi''. Non tanto per l'incremento delle spese in deficit, quanto per ''l'assunzione di impegni permanenti dal lato delle spese correnti, in particolare per le pensioni e il pubblico impiego, compensati solo in parte da entrate permanenti e certe''. Lo afferma il presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio, Giuseppe Pisauro, in audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
La rottamazione dei ruoli per gli anni 2000-2015, continua Pisauro, ''premia i contribuenti meno meritevoli e, per questa via, può contribuire a indebolire il senso di obbedienza fiscale della platea dei contribuenti''.
Gli interventi a sostegno della famiglia, ha continuato il presidente dell'Ufficio Parlamentare di bilancio, ''sono di modesta entità, frammentari e non selettivi dal punto di vista dei mezzi''. Inoltre andrebbero ad ''affiancare e talvolta a sommarsi a misure già esistenti, sottraendo risorse al raggiungimento di finalità non ancora assolte''.
Inoltre, le misure in ambito pensionistico contenute nella legge di bilancio, tra le quali l’introduzione dell’Ape e l’estensione della quattordicesima, ''affrontano in modo specifico alcune situazioni di emergenza ma al di fuori di un disegno organico''.
La quantificazione del gettito della voluntary disclosure bis ''rischia di essere sovrastimata, tenuto conto che i criteri di adesione risultano sostanzialmente invariati rispetto alla prima edizione del provvedimento, mentre dalla sanatoria sono esclusi i soggetti che ne hanno già usufruito'', afferma Pisauro.