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Banche, governo potrà spendere 20 miliardi. Verso intervento Mps

21 dicembre 2016 | 12.38
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Il governo potrà utilizzare fino a 20 miliardi di euro, nel 2017, per aiutare il sistema creditizio. Il Parlamento ha dato l'autorizzazione a modificare i saldi di finanza pubblica, primo passo di un percorso che si completerà con il varo di uno o più provvedimenti. Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, da tre giorni (cioè da quando in Cdm è stata presentata la relazione in cui spiega perché il governo ha bisogno di tutti questi soldi) ribadisce gli stessi concetti: primo, il settore ''nella sua complessità è solido e sano''. Secondo, lo strumento servirà, prima di tutto, a ''tutelare i risparmiatori''. Terzo, l'autorizzazione ad aumentare il debito è solo una misura ''precauzionale''. Eppure di un decreto legge, per salvare Mps, si parla da prima che il governo Renzi si trasformasse in governo Gentiloni. E a poco sembra che serviranno la conversione dei bond, che avrebbe raccolto un miliardo, l'aumento del capitale, che termina formalmente domani ma che non ha ancora trovato un anchor investor. E così sembra sempre più imminente la presentazione di un decreto legge per coprire la quota necessaria a garantire la ricapitalizzazione da 5 miliardi. Salvo sorprese, sarà esaminato da un Cdm venerdì.

Il ministro, per ora, rifiuta di parlare espressamente dell'istituto di credito senese, perché ''l'operazione di mercato impedisce ogni commento in merito''. E attribuisce al provvedimento un potere più ampio, che sarà in grado di rafforzare la ''capacità del sistema italiano di crescere e consolidarsi''. A sua volta, la crescita, ''sarà un ulteriore elemento facilitatore del risanamento bilanci bancari'', dando così vita a un circolo virtuoso. Non si tratta, quindi di un'operazione mirata ma di una ''strategia complessiva, che per essere attivata necessita di una cifra che sia in grado di dare ''un impatto segnaletico: ci sono risorse sufficienti ma non esagerate, perché indurrebbero a pensare che la situazione di gravità del sistema italiano sia più grave di quello che è''. Il tutto muovendosi all'interno di vincoli che ''spesso sono molto stretti''. Per altro, sono ancora in corso le trattative con la Commissione Ue. ''Il governo sta dando il massimo per ottenere le migliori condizioni possibili'', e per garantire ''la massima tutela dei risparmiatori retail, tenendo conto dei margini'' concessi dalla normativa europea. L'esecutivo si deve muovere tenendo conto ''delle esigenze del paese, della necessità di tutelare i risparmiatori e del sistema di vincoli, sia dal lato della sorveglianza sia del rispetto delle norme sugli aiuti di Stato''. E se non sarà possibile neutralizzare del tutto le conseguenze negative che potrebbero colpire i clienti degli istituti in difficoltà, gli impatti ''saranno assolutamente minimizzati''.

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