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Ilva, firmata l'intesa: in cassa integrazione fino a 3.300 lavoratori

27 febbraio 2017 | 17.40
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Firmata al Mise l'intesa per i siti Ilva di Taranto e Marghera. L'accordo tra azienda, sindacati, ministero dello Sviluppo e ministero del Lavoro prevede il ridimensionamento dei lavoratori in Cigs entro un massimo di 3.300 unità, 3240 per Taranto e 60 per Marghera da attuare con meccanismi di rotazione. L'accordo raggiunto prevede verifiche periodiche della gestione della Cigs in funzione dei volumi produttivi. Per effetto dei 24 milioni già allocati nel Decreto Mezzogiorno, approvato in via definitiva nelle scorse settimane, rimane invariato rispetto al 2016 il trattamento di indennità dei lavoratori, che in questo modo avranno garantito il 70% della retribuzione.

Parla di "un risultato importante per una trattativa complessa" il viceministro allo Sviluppo, Teresa Bellanova, evidenziando che "l'impegno del governo è stato mantenuto". Un risultato, insiste, "importante e per nulla scontato. In continuità con l’attenzione messa in campo dal Governo Renzi, abbiamo mantenuto gli impegni assunti nei confronti dei lavoratori. Continueremo a monitorare la situazione con incontri bimestrali dedicati che io stessa presiederò, come ho proposto alle parti”, prosegue al termine dell’incontro.

“Non sfugge a nessuno la delicatezza del momento e la sua crucialità anche in relazione agli sviluppi futuri", prosegue ricordando come a breve si chiuderà la partita sulle offerte da parte delle due cordate di investitori in campo. E il governo riconvocherà per questo sindacati e azienda dopo il 10 marzo per una informativa sulle offerte di acquisto dell'Ilva. "Ci conforta rilevare che l’interesse delle due cordate di investitori all’acquisto dei compendi industriali del Gruppo Ilva è alto, come emerge dalla stampa delle ultime settimane dove gli stessi si sono indirettamente confrontati. Le cordate stanno ora predisponendo l’offerta definitiva e pertanto, allo stato, i piani industriali non sono noti, come non è noto il prezzo di offerta. Ricordo, a scanso di ogni equivoco, che anche i piani ambientali dei due investitori devono essere adattati alle prescrizioni del Parere sicché è impossibile aprire confronti sui contenuti delle due offerte che alla procedura di amministrazione straordinaria perverranno, in busta chiusa, solo il 3 marzo per essere poi oggetto, nei successivi 30 giorni, di valutazione”.

Soddisfatti i sindacati. "E' un accordo assolutamente importante che mette in sicurezza i lavoratori e garantisce loro un percorso concordato nei prossimi mesi", dice il segretario nazionale Fim, Nicola Alberta. "Dopo l'intesa raggiunta, che valutiamo positivamente per le condizioni migliorative stabilite rispetto alle richieste iniziali dell'azienda, è necessario non perdere altro tempo per il rilancio dell'azienda e verificare le prospettive del più grande gruppo siderurgico italiano", osserva Guglielmo Gambardella, segretario nazionale Uilm. Guarda avanti la Fiom. "Il viceministro Bellanova si è impegnata da subito dopo la presentazione dei piani industriali, previsto per il 3 marzo prossimo, ad attivare un tavolo permanente di confronto con le organizzazioni sindacali al fine di monitorare il percorso di aggiudicazione dell'Ilva", evidenzia Rosario Rappa, segretario nazionale della Fiom.

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