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Ilva, non previsto rilancio offerte

30 maggio 2017 | 20.40
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Ilva, non previsto rilancio offerte

La procedura di vendita dell'Ilva "non prevede la possibilità di offerte di rilancio, come peraltro chiarito agli offerenti nel corso del procedimento". E' quanto puntualizzano fonti vicine ai commissari straordinari, in riferimento alla riunione con i sindacati che ha visto illustrate le linee essenziali del piano industriale presentato da AM Investco, la cui offerta "è risultata preferibile" per la quale "è stata richiesta l'autorizzazione ministeriale alla stipula del contratto, considerato anche il parere positivo espresso dal comitato di sorveglianza".

I rilanci, spiegano le stesse fonti, "avrebbero dovuto riguardare tutte le componenti delle offerte presentate, ivi compreso il piano ambientale e il piano industriale, e ciò avrebbe comportato un significativo prolungamento dei tempi della procedura, incompatibile con il rispetto delle norme di legge che regolamentano il completamento degli interventi a tutela della salute e dell'ambiente e con le residue risorse ancora nella disponibilità dei commissari per assicurare la prosecuzione delle attività industriali".

Si evidenzia anche che "non costituiva elemento di valutazione il cd rischio regolatorio recentemente richiamato dalla Commissione Europea non essendo evidentemente stimabile e apprezzabile a priori nel corso del procedimento". Peraltro i commissari "hanno avuto cura di richiedere ed ottenere dai due concorrenti l'impegno a mantenere fermo il piano industriale offerto (e i connessi effetti occupazionali) indipendentemente dalle eventuali prescrizioni antitrust adottate dalla Commissione".

L’organico attuale del Gruppo Ilva è di 14.200 dipendenti, con CIGS autorizzata per 4.100 dipendenti. L’offerta di AM Invesco prevede come primo livello occupazionale 9.400 dipendenti. La CIGS, puntualizzano fonti vicine ai commissari, "in ogni caso copre e coprirà la gran parte degli esuberi e potrà essere incrementata all’occorrenza in linea con l’accordo sindacale che dovrà essere stipulato quale condizione per l’efficacia del contratto di trasferimento degli asset di Ilva al soggetto che sarà aggiudicatario della gara".

I dipendenti, proseguono le stesse fonti, "potranno rimanere in CIGS per tutta la durata dell’esecuzione della attività di risanamento e decontaminazione del sito di Taranto che saranno realizzate dall’Amministrazione Straordinaria a valere sui fondi acquisiti a seguito della transazione con la Famiglia Riva". I fondi a disposizione della procedura sono circa 1,1 miliardi di euro di cui oltre 800 milioni di euro finanzieranno investimenti ambientali da realizzare a cura della Amministrazione Straordinaria.

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