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Ricerca: riscatto rosa, borse L'Oréal-Unesco a 6 giovani scienziate

06 giugno 2017 | 14.27
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Ricerca: riscatto rosa, borse L'Oréal-Unesco a 6 giovani scienziate

Sei borse di studio da 20 mila euro per spiccare il volo in un cielo ancora troppo 'azzurro', dominato dagli uomini. Il 'pink power' indossa il camice grazie al Programma L'Oréal-Unesco 'For Women in Science', nato nel 1998 per colmare il gap fra maschi e femmine nel mondo della ricerca e garantire pari opportunità anche in laboratorio. La cerimonia di premiazione è in programma lunedì 12 giugno a Milano, alle 11.30 nella Sala di Rappresentanza dell'università degli Studi in via Festa del Perdono.

Isabel Marey-Semper, general manager della L'Oréal Corporate Foundation, parte da un esempio illustre per sottolineare quanta strada ci sia ancora da percorrere per raggiungere il traguardo della parità di genere nella ricerca. "Marie Curie - ricorda - è nata 150 anni fa", fu "una delle prima scienziate della storia" e "ha aperto la strada a molte altre donne compresa sua figlia, Irène Joliot Curie, che ha seguito le sue orme diventando lei stessa ricercatrice nel campo delle scienze fisiche. Tra madre e figlia hanno ricevuto 3 dei 18 Nobel nelle scienze assegnati alle donne da quanto il Premio è stato istituito nel 1901". E a distanza di oltre un secolo, pur ridotta, la predominanza maschile nel settore rimane. Secondo l''Unesco Science Report Toward 2030' del 2015, "oggi solo il 28% dei ricercatori sono donne e soltanto il 3% dei Premi Nobel nelle scienze è assegnato a donne", evidenzia Marey-Semper.

"Secondo l'ultimo Rapporto scientifico Unesco - aggiunge Flavia Schlegel, vice direttore generale per le Scienze naturali dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura - le donne costituiscono il 53% dei laureati (laurea triennale e magistrale) a livello globale, ma il loro numero diminuisce drasticamente nei dottorati di ricerca (43%)". E "man mano che si sale nel sistema, si assiste a una diminuzione della partecipazione femminile": le donne, appunto, "sono solo il 28% dei ricercatori a livello globale e ce ne sono pochissime nei ranghi più alti della ricerca scientifica e del potere decisionale, specialmente tra i rettori delle università, i direttori degli istituti di ricerca o nei consigli di amministrazione". In sintesi, il grande potenziale 'rosa' oggi "non è adeguatamente sfruttato".

E' questo il quadro che ha ispirato 'For Women in Science'. Dopo 19 anni i numeri sono importanti: a livello internazionale sono state premiate 2.820 scienziate in 115 Paesi, 97 delle quali hanno ricevuto il titolo di 'Laureata' per la loro eccellenza nel campo scientifico (2 sono arrivate al Nobel) e 2.723 hanno ottenuto una borsa di studio come 'Talento emergente' per realizzare progetti di ricerca. E ancora: sono 275 le borse di studio assegnate quest'anno in tutto il mondo, con oltre 9 mila domande presentate; 43 gli istituti scientifici di alto livello globalmente coinvolti; 353 le scienziate che hanno partecipato al processo di selezione nell'ambito di programmi nazionali e regionali, incluse 31 Laureate L'Oréal-Unesco.

Nel nostro Paese il Programma 'L'Oréal Italia per le donne e la scienza' è giunto alla 15esima edizione, assegnando finora 70 borse di studio. Altre 6 da 20 mila euro saranno attribuite durante la cerimonia del 12 giugno, in occasione della quale verrà comunicato il nome del nuovo presidente della giuria, ruolo rivestito fino all'anno scorso dall'oncologo paladino delle donne Umberto Veronesi, scomparso l'8 novembre 2016. La giuria 2017 ha selezionato fra oltre 450 candidature pervenute le 6 vincitrici: ricercatrici under 35, residenti in Italia e laureate in discipline delle aree scienze della vita e della materia, comprese Ingegneria, Matematica e Informatica.

"Festeggiamo queste donne di scienza che hanno il potere di cambiare il mondo", esorta Marey-Semper. "Le bambine e le donne devono contare a tutti i livelli - ammonisce Schlegel - a cominciare dall'accesso all'istruzione, in modo da combattere gli stereotipi che impediscono loro di contribuire negli ambiti più alti del mondo scientifico".

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