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Benetton, l'ascesa di Edizione: tra le holding top al mondo

22 giugno 2017 | 17.11
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Gilberto Benetton (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Gilberto Benetton (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

"Se si scorre un qualsiasi elenco delle principali società italiane, non è per nulla facile trovarne un'altra simile, capace di una così rapida ascesa ai vertici della classifica". Andrea Colli, professore ordinario di Storia economica dell'industria all'Università Bocconi, ripercorre la storia dalle origini della holding posta sotto il pieno controllo della famiglia Benetton nel libro 'Famiglia, management, diversificazione: Edizione, storia della holding Benetton 1986-2016', con l'obiettivo di "analizzare il progressivo emergere dell'identità di Edizione, un'identità che è oggi modellata su scelte e decisioni prese nel passato. Un'identità ancor oggi in evoluzione".

"Edizione - spiega lo storico - si colloca oggi, in termini di ricavi, immediatamente alle spalle dell'Eni, il colosso semipubblico nel settore energetico; di Exor, la holding della famiglia Agnelli detentrice, tra l'altro, di rilevanti quote nel gruppo Fca; di Telecom Italia, Finmeccanica e Edison".

E' "la holding privata più grande del paese" scrive Ferruccio De Bortoli nella prefazione, e "tra le prime dieci al mondo fra le holding di partecipazione", "emersa con una velocità inusuale nel capitalismo italiano. Non c'è un tradizionale core business. Tanto è vero che l'attività originaria, quella tessile, copre ormai meno del 15% del fatturato complessivo. Il resto è infrastrutture, concessioni, distribuzione, immobiliare, ecc.".

Nel volume, edito da Il Mulino, Andrea Colli evidenzia che "coesione, coraggio e orientamento al lungo termine, unitamente alla frugalità, sono i tre elementi principali che hanno caratterizzato il contributo della famiglia Benetton al benessere della holding durante i tre decenni successivi alla sua fondazione".

Ammette lo studioso: "Quando ho cominciato a scrivere questa 'biografia aziendale', avevo un'opinione abbastanza precisa - o meglio, una sorta di 'pregiudizio' - su quale fosse la vera identità di Edizione. La mia convinzione, piuttosto solida, era quella di essere di fronte a un caso 'da manuale' e di successo, di evoluzione di un modello di impresa familiare che, al fine di diversificare il rischio e massimizzare il rendimento dei propri investimenti, aveva progressivamente intrapreso investimenti in altri campi di attività, alcuni strettamente correlati, altri meno, a quello originario della produzione di maglieria, tessile e abbigliamento".

In realtà, scrive Colli al termine della lunga analisi nel libro, "dare una precisa definizione - impiegando le teorie correnti - di cosa sia Edizione, non è semplice". "Ciò che emerge - evidenzia - è qualcosa che assomiglia a una holding impegnata nella creazione e massimizzazione di valore, orientata verso un orizzonte di lungo periodo, caratterizzata da proprietà familiare, ma a solida guida manageriale".

E indicando i possibili scenari futuri conclude con un auspicio: "Qualunque forma prenda questo 'futuro' - lo dico abbandonando per il momento l'autoimposto atteggiamento di imparzialità che dovrebbe caratterizzare uno studioso - mi auguro che sia un futuro altrettanto brillante come il passato su cui poggia le sue basi".

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