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Italia e Cina più vicine nello spazio, lanciato satellite Cses

02 febbraio 2018 | 16.22
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Il lancio del satellite Cses (Foto dal sito di ASI)
Il lancio del satellite Cses (Foto dal sito di ASI)

Lanciato con successo dalla base cinese Jiuquan Satellite Launch Center, nel deserto del Gobi nella Mongolia Interna, il satellite Cses- China Seismo-Electromagnetic Satellite per l’osservazione della Terra. Il satellite, che andrà a caccia di indizi per i terremoti, è partito alle 8,51 ora italiana, ed è stato realizzato dall’Agenzia Spaziale Cinese (Cnsa) con l’obiettivo di sviluppare su scala globale nuovi metodi per lo studio di fenomeni geofisici quali sismi ed eruzioni vulcaniche.

Il lancio di Cses rafforza la cooperazione scientifica fra Italia e Cina perchè uno degli strumenti di punta a bordo della missione satellitare Cses, conosciuta con il nome di Zhangheng 1, è il rivelatore di particelle High Energic Particle Detector (HEPD), realizzato dai ricercatori italiani della "Collaborazione LIMADOU", così chiamata in onore di Matteo Ricci, missionario ed esploratore della Cina nel XVI secolo.

Il lancio di Cses è "un importante successo ottenuto grazie agli sforzi congiunti di Cina e Italia", che testimonia l'"eccellente tendenza di sviluppo" delle "relazioni sino-italiane" sottolineano il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il presidente della Repubblica popolare cinese, Xi Jinping, in uno scambio di messaggi dopo il lancio avvenuto con success. La collaborazione tra Italia e Cina per la realizzazione del satellite e della strumentazione da installare a bordo ha lo scopo di sviluppare tecnologie per lo studio e il monitoraggio dei disastri naturali, con particolare riferimento agli eventi sismici.

A parlare di "grande emozione" è il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston "per avere assistito ad un lancio perfetto" del satellite Cses, frutto della collaborazione spaziale fra Cina e Italia. "Siamo tutti in attesa -afferma Battiston- di attivare il satellite, verificare lo stato di funzionamento degli strumenti e iniziare le procedure di calibrazioni che permetteranno nei prossimi mesi di raggiungere la piena operatività". Il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana sottolinea ancora una volta che "la collaborazione spaziale tra Italia e Cina è sempre più importante in diversi ambiti, come già dimostrato dall’accordo firmato un anno fa a Pechino per lo studio delle missioni di lunga durata degli astronauti". Il lancio di oggi, osserva infine Battiston, "realizza la prima grande missione spaziale frutto della cooperazione tra Cina e Italia, un fatto molto importante come sottolineato dalle dichiarazioni del Presidente Sergio Mattarella e del Presidente Xi Jinping".

In questa missione, spiegano l'Agenzia spaziale Italiana e l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare "l’obiettivo è quello di studiare grazie al rivelatore HEPD l’esistenza di possibili correlazioni -temporali e spaziali-tra il verificarsi di eventi sismici e l’osservazione sia di perturbazioni iono-magnetosferiche che di precipitazione anomala di particelle dalle fasce interne di Van Allen".

Principali attori della partecipazione italiana sono l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) attraverso le Sezioni di Bologna, Perugia, Roma Tor Vergata, Napoli, il Centro Tifpa di Trento ed i Laboratori Nazionali di Frascati; le Università di Bologna, Roma Tor Vergata, Trento ed Uninettuno; nonché l’Istituto Nazionale di Astrofisica attraverso l’istituto Inaf-Iaps ed il Cnr con l’Ifac. Rilevante anche il contributo di altre realtà della comunità scientifica italiana, quali l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). (segue)

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