Borsa, Milano chiude in calo con le europee miste

Piazza Affari chiude la prima seduta dell'ottava con i principali indici in calo, mentre le maggiori Borse europee archiviano la seduta in ordine sparso. A New York intanto Wall Street prosegue mista, con il Dow Jones in lieve calo (-0,1%) e il Nasdaq in rialzo dello 0,3%.

Le vendite a Milano sono comunque contenute, tanto che il peggior titolo cede appena poco più del 3%. Pesano sulle piazze del Vecchio Continente le prese di profitto dopo i guadagni della scorsa ottava, propiziati dalle mosse a sorpresa della Bce, e i timori per l'incertezza derivante dalla possibile vittoria degli indipendentisti nel referendum in Scozia, con Londra che per buona parte della seduta ha sottoperformato le consorelle.

A Milano l'indice guida Ftse Mib chiude a 21.294 punti (-0,47%), mentre l'indice generale All Share segna 22.539,45 punti (-0,46%). Scambi per 1,8 mld di euro di controvalore, in calo da 2,86 mld nella seduta di venerdì. Su 319 in negoziazione, 128 hanno chiuso in rialzo, 176 in calo e 15 invariati. In Piazza Affari si distingue Telecom, ben comprata sul Ftse Mib. Miste le altre piazze del Vecchio Continente. A Londra, il Ftse chiude a 6.834 punti (-0,3%). A Lisbona Psi 20 6.030 punti (-0,4%); a Bruxelles Bel 20 3.208 (-0,36%); ad Amsterdam Aex 420,6 punti (-0,12%); a Francoforte Dax 9.758 punti (+0,11%); a Parigi Cac 4.474 punti (-0,26%); a Madrid Ibex 11.102 punti (-0,42%). A Zurigo lo Smi ha chiuso in rialzo dello 0,32%, a 8.817 punti.

L'euro al riferimento Bce si attesta a 1,2947 dollari, praticamente invariato dalla rilevazione di venerdì, 1,2948 dollari. L'oro al fixing pomeridiano si attesta a 1.259 dollari l'oncia, in calo da 1.267,25 dollari in mattinata. Il future più scambiato sul Wti, il petrolio di riferimento americano, viene quotata a 92,04 dollari, in calo di 1,95 dollari rispetto alla chiusura precedente.

In Piazza Affari acquisti su tlc (+1,97%). Vendute in particolare costruzioni (-1,33%), media (-1,14%), oil and gas (-1,11%). Sul Ftse Mib brilla Telecom Italia, che chiude a 0,887 euro (+2,01%), sotto i massimi intraday. Volumi non eccezionali, per mln di pezzi scambiati, a fronte di una media di circa 95 mln negli ultimi trenta giorni. Tra i fattori che contribuiscono agli acquisti, le dichiarazioni dell'ad di H3G Italia Vincenzo Novari, che in un'intervista non ha chiuso alla possibilità di un'aggregazione con Tim. A fornire benzina al titolo della compagnia telefonica sono state anche le indiscrezioni rimbalzate dal Brasile sulla possibile offerta per Tim Brasil da parte di Oi, Vivo e Claro, che secondo il quotidiano Estadão potrebbe avere un importo superiore a 10 mld di euro. Venerdì scorso Telecom aveva chiuso in calo dello 0,97%.

In calo Buzzi Unicem (-1,58%), in linea con il settore, e Mediaset (-1,63%), dopo che il presidente di Telecom Giuseppe Recchi ha detto che ad oggi non c'è nessun contatto e "non abbiamo mai detto di poter parlare di un'alleanza con Mediaset". Recchi ha ricordato che "oggi abbiamo un accordo solido e stabile con Sky", aggiungendo tuttavia che "ogni società di contenuti per noi è un venditore di prodotti". Il titolo era comunque reduce da quattro sedute consecutive di rialzi e qualche investitore ha probabilmente colto l'occasione per passare all'incasso. Deboli anche i bancari, in particolare Ubi Banca (-1,14%) e Banca Mps (-1,44%). Vendite su Saipem (-2,83%), penalizzata dai giudizi di alcuni broker e dal prezzo del barile. Sull'All Share forti acquisti su LVenture (+17,8%). In rosso Acotel (-3,05%) e Beni Stabili (-3,21%).