Assopopolari ritiene il decreto legge del governo Renzi che riforma le popolari "ingiustificato è ingiustificabile". Lo scrive l'associazione in una nota, definendolo "gravido di conseguenze negative su risparmio nazionale e su credito famiglie e pmi", soprattutto per "un Paese come il nostro privo di investitori di lungo periodo in aziende bancarie". Per Assopopolari "non deve esserci una politica economica finalizzata esclusivamente a trasferire la proprietà di una parte rilevante del sistema bancario italiano alle grandi banche internazionali".
Le banche popolari "non lasceranno nulla di intentato perché il Dl venga meno e l'ordinamento giuridico continui a consentire a tutte le banche popolari di mantenere la propria identità".
Se il Dl venisse meno - continua il testo - le banche popolari continueranno lo stesso "a proseguire un processo di concentrazione, che hanno dimostrato di sapere praticare in passato in misura più elevata rispetto al resto del sistema". Se invece "i nostri sforzi non andassero a buon fine, nulla sarà lasciato di intentato per proseguire comunque la propria missione di banca territoriale, finalizzata alla raccolta del risparmio, da destinare principalmente al credito verso le famiglie".