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Tempo di Ipo a Piazza Affari, una ventina di società pronte a quotarsi

Tempo di Ipo a Piazza Affari, una ventina di società pronte a quotarsi
06 settembre 2017 | 18.21
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Una fila di società a Piazza Affari. Sono le aziende pronte a quotarsi sui mercati gestiti da Borsa Italiana, almeno una ventina nei prossimi mesi. Complici il clima sereno sui mercati finanziari, il buon andamento dell'economia e i Pir, i prossimi mesi si annunciano vivaci per il settore delle Ipo, le Initial Public Offering. Tanto che secondo Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana, il 2017 sarà uno dei tre migliori anni per numero di quotazioni nella storia di Piazza Affari. Sempre che la Corea del Nord o un'altra crisi non facciano crollare i mercati azionari. Il primo debutto di peso, anche se in realtà si tratta di un ritorno, è quello di Pirelli, previsto per i primi giorni di ottobre. Il gruppo degli pneumatici nei giorni scorsi ha presentato a Borsa Italiana la domanda di ammissione a quotazione delle proprie azioni ordinarie sul Mercato Telematico Azionario. E per Jerusalmi quella di Pirelli sarà "la più grande quotazione in Europa" del 2017. L'offerta di vendita, inclusa l’opzione greenshoe, dovrebbe riguardare fino al 40% del capitale e sarà realizzata attraverso un’offerta al pubblico di vendita in Italia e un collocamento istituzionale. Le azioni oggetto dell’offerta saranno messe in vendita da Marco Polo International Italy, che attualmente detiene il 100% del capitale della società.

Anche Fs guarda alla quotazione. Ferrovie dello Stato, ha sottolineato l'amministratore delegato Renato Mazzoncini, è pronta a scorporare in società distinte l'Alta velocità e il trasporto regionale, operazione propedeutica alla quotazione. Ma per questo serve una norma di legge e la decisione finale spetta quindi all'azionista, il Ministero dell'Economia. Un altro nome di peso è quello di Open Fiber, che punta alla borsa nel 2019. In pista c'è anche Compagnia Valdostana Acque ed entro la fine dell'anno dovrebbe debuttare Gamenet Group, la società di giochi e scommesse controllata dal fondo internazionale Trilantic Capital Partners Europe. Il gruppo, che ha già presentato a Borsa Italiana la richiesta di ammissione alla quotazione sul mercato Mta, ha registrato nel bilancio 2016 ricavi per 537,5 milioni di euro, un Ebitda di 70,2 milioni e un debito netto di 158,3 milioni.

E nella primavera dell'anno prossimo debutterà Estra, società multiservizi che ha come obiettivo lo Star di Borsa Italiana. Sul mercato sarà collocato non oltre il 49% del capitale, ma per i vertici della società la quotazione è un passo fondamentale per il futuro della società, che si propone di sviluppare il proprio business e di fare da soggetto aggregante nel settore delle multiutility. Un settore particolarmente promettente è quello del lusso e della moda. Tanto che Borsa Italiana e Ftse Russel creeranno un indice con i brand migliori del mercato, un modo per valorizzare le aziende del Made in Italy. E il mercato aspetta le decisioni su un ingresso a Piazza Affari di società come Versace, Valentino, Furla e Liu-Jo. Anche Eataly, la catena di punti vendita specializzata in prodotti alimentari tipici italiani, punta alla borsa ma senza ansie E una sua quotazione avverrà probabilmente nel 2018.

Fra le società che fanno parte di Elite, il programma lanciato nel 2012 da Borsa Italiana in cui entreranno come azionisti anche Cdp e la cinese Nuo Capital, diverse aziende stanno pensando alla quotazione. Invece su Aim Italia, il segmento dedicato alle piccole e medie imprese che conta 86 quotate, dopo le 14 Ipo dall'inizio dell'anno, sono attese un'altra decina di nuovi ingressi entro la fine del 2017. Fra questi ci sono i nomi di Portale Sardegna, Agrimaster, Dba e My Best Group.

Anna Lambiase, amministratore delegato di Ir Top, partner equity markets di Borsa Italiana che affianca le pmi nella verifica dei requisiti di quotazione su Aim e nella ricerca di investitori, è ottimista sulle nuove Ipo. Nei primi otto mesi del 2017, spiega, le nuove quotazioni "sono aumentate del 23%. Ci aspettiamo ancora un ritmo incalzante, questo perché la forte liquidità che fluisce grazie ai Pir, dovrebbe concentrarsi davvero sulla crescita di nuove aziende e non solo delle aziende che sono già sul mercato". Lambiase si aspetta "numeri importanti". L'ufficio studi di Ir Top aveva previsto una crescita potenziale del mercato di almeno 50 nuove Ipo entro il 2018. "Di queste una decina si sono già quotate e ci aspettiamo dei numeri importanti nel prossimo futuro. Il mercato Aim è un'opportunità di crescita e di finanza di qualità per aziende eccellenti".

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