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Industria: sì ad accordo programma per Ferriera di Servola

L'area friuliana sarà riconvertita e messa in sicurezza.

Industria: sì ad accordo programma per Ferriera di Servola
21 novembre 2014 | 17.01
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E' stato sottoscritto oggi, a Roma, nella sede della presidenza del Consiglio dei ministri, a Palazzo Chigi, l'Accordo di programma per la messa in sicurezza, la riconversione industriale e lo sviluppo economico produttivo nell'area della Ferriera di Servola (Ts). L'accordo prevede il riassorbimento di più di 400 lavoratori, di cui 380 già reimpiegati e altri 30 entro la fine dell'anno.

L'intesa è stata firmata, alla presenza del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dai ministri dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti, e dello Sviluppo economico, Federica Guidi, dai presidenti della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, e dell'Autorità portuale di Trieste, Marina Monassi, e da Giovanni Arvedi per conto della Siderurgica triestina srl, la società controllata da Finarvedi Spa, che ha recentemente rilevato da Lucchini spa la Ferriera. Presente anche il viceministro dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti.

"La firma di oggi conclude positivamente il lungo e complesso percorso -fa sapere una nota della Regione Friuli Venezia Giulia- che ha subìto una decisiva accelerazione in questa legislatura, finalizzato ad individuare un nuovo soggetto imprenditoriale interessato a gestire lo stabilimento siderurgico e a contribuire alla reindustrializzazione e al rilancio economico e produttivo dell'area, salvaguardando i livelli occupazionali, impegnandosi e contestualmente a fare, d'intesa con gli enti pubblici, una serie di interventi di risanamento ambientale".

L'intesa di oggi fa seguito al cosiddetto 'Accordo di Trieste', siglato il 30 gennaio di quest'anno, che ha gettato le basi per la cessione dello stabilimento e, dunque, ha tracciato il percorso che oggi si completa con la firma da parte di Siderurgica Triestina del Gruppo Arvedi, che lo scorso mese di agosto aveva presentato un'offerta di acquisto, impegnandosi a mettere in atto una serie di interventi, in sinergia con la parte pubblica, per la messa in sicurezza e la reindustrializzazione del sito produttivo.

Più nel dettaglio, nell'area saranno investiti complessivamente 211,5 milioni di euro. Si tratta di interventi ambientali attivati dalla Regione e relativi alle aree pubbliche per complessivi 41,5 milioni di euro. Sono risorse a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013 e 2014-2020. Saranno utilizzate prioritariamente per eliminare la diffusione degli inquinanti nel mare. Sono previsti quindi un barrieramento fisico di quasi 2.000 metri, comprensivo di un sistema di drenaggio, nonché della realizzazione di un impianto di trattamento dell'acqua.

Siderurgica Triestina, firmando l'accordo di programma, si impegna ad investire 170 milioni di euro, di cui 10 per la messa in sicurezza dei suoli e 15 per il risanamento ambientale degli impianti. La restante parte (145 milioni) riguarda l'ammodernamento e l'efficientamento dell'attuale impianto e la realizzazione di nuove attività tra le quali la metallurgia a freddo, con la quale tornerà ad essere prodotto in Italia l'acciaio magnetico (o elettrico).

L'azienda intende, inoltre, sviluppare l'attività logistica di intermodalità marittimo-ferroviaria, per collegare gli impianti di Cremona del Gruppo Arvedi con la banchina di Servola, ottimizzando il carico dei convogli ferroviari, per trasportare le materie prime verso Cremona e, in direzione opposta, 'coils', ossia rotoli di acciaio prefinito, destinati alla laminazione nel nuovo impianto produttivo di Trieste.

A garanzia degli interventi, in particolare per quelli ambientali, Siderurgica Triestina ha già effettuato i previsti depositi cauzionali, cui si aggiungono le garanzie prestate da Arvedi nei confronti del commissario straordinario della Lucchini per garantire da un lato il mantenimento dei livelli occupazionali, dall'altro gli interventi a finalità ambientale.

L'area complessiva di intervento è di 550.000 mq. Tutte le aree sono all'interno del Sin, Sito inquinato di interesse nazionale. Per quanto riguarda i tempi, Siderurgica Triestina si è impegnata su un preciso cronoprogramma, che prevede di avviare già entro i prossimi 30 giorni gli interventi di prevenzione.

Per la la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, "è stato fatto un lavoro di squadra". Insieme ai lavoratori, ai sindacati, ad Arvedi, alle istituzioni locali e al governo abbiamo trovato un punto di equilibrio importante che ha consentito di risolvere in poco più di un anno una crisi industriale complessa, una tra le più gravi del paese, con la continuazione di un'attività industriale ma soprattutto, nell'interesse dei nostri cittadini, con il risanamento ambientale di un sito fortemente messo a prova dalle produzioni", ha detto. "Credo sia l'immagine migliore di un Paese che sta tentando in tutti i modi di risollevarsi, di mantenere la propria produzione di qualità, di guardare lontano, perché non vogliamo perdere quello che abbiamo, vogliamo consolidare la nostra industria. Non possiamo rinunciare alla siderurgia, un settore strategico che è fondamentale", ha aggiunto Serracchiani, ribadendo che l'accordo consente di salvare "tanti posti di lavoro. "Credo davvero che abbiamo dato prova tutti insieme che esiste la possibilità di fare, e di fare bene. Un fatto concreto come questo è la risposta migliore a tanti che ancora non credono in questo Paese", ha concluso.

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