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Migranti: Orlando, dall'Ue primo segnale ma ancora non sufficiente

Il ministro della Giustizia al 'Festival del lavoro'

Migranti: Orlando, dall'Ue primo segnale ma ancora non sufficiente
27 giugno 2015 | 13.45
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"Dall'accordo europeo sui migranti è arrivato un primo segnale, certo non sufficiente, ma importante". Così il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, intervenendo a Palermo al 'Festival del lavoro'. "A noi conviene che quei paesi ce la facciano ma hanno bisogno dell'aiuto dell'Europa - dice ancora il ministro - e dall'Ue è arrivato un segnale che ha messo in discussione il Trattato di Dublino, ribadisco: è un primo segnale non sufficiente che l'Europa non delega più i paesi del Mediterraneo ad affrontare il problema. E' una battaglia che può essere vinta solo se l'Europa mette tutto il suo impegno. Ribadisco che l'accordo dell'Ue è un primo passo, un precedente, perché abbiamo dei flussi che aumenteranno e che andranno gestiti è la prima volta che l'Europa se ne fa carico. Bisogna proseguire e andare avanti in questa direzione". Parlando poi delle politiche di austerità europee, Orlando aggiunge: "La ripresa comincia a esserci ma non riguarderà tutto il paese se non ci sono anche interventi di carattere straordinario. Il passaggio che stiamo vivendo in Europa sulla ridefinizione delle regole debba consentire di andare oltre le politiche di austerità e rigore che hanno reso, ahimè, ancora più distanti le aree meno forti dell'Europa e tra questi anche il nostro Sud. Di austerità non si vive, anzi, si muore".

Quindi, il ministro interviene sul tema della legalità: "La legalità è importante ovunque, credo che sia importante sostenere chi si batte per la legalità a partire dalle forze dell'ordine, della magistratura ma credo anche che non si possa delegare a questi soggetti questa battaglia. E' importante che sia una battaglia sociale e politica e che accanto a questa battaglia si inneschino dei meccanismi di sviluppo e di crescita".

Infine, un accenno alla riforma della scuola: "Tutte le volte che viene approvato un disegno di legge si dice che si poteva fare qualcosa in più. Il testo è stato modificato. Credo che ci siano delle valutazioni non obiettive su alcuni dei punti, e l'ho detto anche ieri sera ai docenti che ho visto alla Festa dell'Unità. Mi auguro che nello sviluppo dell'attuazione della riforma si possano ricostruire delle occasioni e dei luoghi di confronto. Il tema fondamentale è però anche recuperare la dimensioni di questo sforzo. Si torna a investire dopo tanti anni sulla scuola dopo che per anni sono stati sottratti. Se si vuole dialogare bisogna partire da questo riconoscimento".

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