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Edilizia: dal 14 al 17 ottobre a Bologna c'è Saie Smart House

20 gennaio 2015 | 18.08
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Dal 14 al 17 ottobre Bologna Fiere ospita Saie Smart House, per la prima volta insieme a Sie. Il direttore scientifico Lantschner: "Recuperare ciò che abbiamo costruito sarà la grande impresa dei prossimi due, tre decenni"

Immagine dalla brochure di Saie
Immagine dalla brochure di Saie

Riqualificazione, efficienza, reti urbane, smart cities, servizi ambientali: sono i temi chiave del nuovo format che vede insieme Saie Smart House e Sie per un appuntamento sull'edilizia del futuro che si terrà a Bologna dal 14 al 17 ottobre.

La nuova collaborazione tra Saie, fiera di Bologna dedicata all'edilizia, e Sie, Salone dell’impiantistica per gli edifici organizzato da Senaf - Tecniche Nuove, è stata presentata oggi a Milano. "Con questo accordo parte il nuovo progetto per Saie dei prossimi anni che vedrà alternarsi un'edizione di Saie Environment, dedicata all’ingegneria del territorio e all’edilizia delle infrastrutture, che abbiamo già tenuto nel 2014" con una di Saie Smart House, salone "tutto dedicato alle soluzioni più innovative per la riqualificazione energetica e la sicurezza antisismica", ha spiegato il presidente di BolognaFiere Duccio Campagnoli.

Nell'edizione di quest'anno il Salone specializzerà l’offerta espositiva, dopo l’edizione record dei 50 anni, nell’ottobre 2014, con oltre 93.000 visitatori, nei comparti della progettistica, dei software, delle macchine da cantiere casa, nelle innovazioni per intervenire nel recupero del patrimonio esistente e per realizzare costruzioni sicure, intelligenti e sostenibili. Mentre la prima edizione a Bologna di Sie sarà dedicato a tutte le filiere produttive dell’impiantistica civile: termoidraulica, climatizzazione, energie rinnovabili e domotica. Le due manifestazioni insieme presenteranno così l’approccio nuovo necessario a progettare e realizzare l’integrazione di un 'Sistema edificio-impianto'.

"Recuperare ciò che abbiamo costruito sarà la grande impresa dei prossimi due, tre decenni - ha sottolineato il direttore scientifico del nuovo Saie Smart House è Norbert Lantschner - È la risposta adeguata e necessaria alla sfida energetica e ambientale che sta cambiando il nostro mondo. Il trend della riqualificazione è in atto ma deve essere rafforzato, accelerato e intensificato seguendo i principi del 'deep building renovation'. Riqualificare involucri e impianti è intelligente, anzi quattro volte intelligente: protegge l’ambiente, le risorse della terra, il proprio portafoglio e migliora il benessere abitativo".

La riqualificazione dell’esistente è, quindi, l’opportunità per le imprese per uscire dalla crisi del settore, secondo cui si registreranno segnali di ripresa grazie a riqualificazione, appunto, ed efficienza. Le stime di compravendite di immobili, elaborate da Nomisma per la presentazione di oggi, saliranno infatti nel 2015 a quota 470.324 (+16,7% rispetto al 2013) e supereranno le 517.200 nel 2017.

"Alla luce di questi nuovi scenari, il mercato immobiliare ed edilizio non sarà più lo stesso - ha commentato il direttore generale di Nomisma Luca Dondi - Se prima della crisi era l’offerta a guidare la domanda, ora saranno i bisogni a sostenerlo. Il mercato sarà infatti caratterizzato da un approccio selettivo, con interventi mirati e soprattutto di qualità, che non si limiterà alla progettazione di un edificio ad alte prestazioni energetiche e di comfort, ma anche alla rigenerazione del contesto che lo ospita, il quale dovrà essere sempre più connesso e ricco di servizi".

Accanto agli investimenti in nuove costruzioni, i tanti comparti e le filiere di una moderna edilizia sono sempre più chiamati a operazioni di manutenzione straordinaria e riqualificazione energetica, resi necessari da un patrimonio immobiliare energivoro e obsoleto: solo il 15% circa degli immobili rientra nelle classi energetiche più efficienti (A, B e C) e ben l’83,6% ha più di vent’anni. Nel nostro Paese, infatti, il 55,4% delle unità abitative è stato costruito prima del 1971 e richiede una seria strategia di intervento, mentre oltre un quarto (28,2%), risalente al ventennio tra il 1972 e il 1991, necessita di investimenti in efficientamento.

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