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Ambiente: Giornata mondiale delle zone umide, ecco gli appuntamenti

28 gennaio 2016 | 16.22
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Laghi, torbiere, foci dei fiumi, lagune e litorali con acque marine costiere: sono tantissime in Italia le zone umide, habitat particolari ricchi di flora e fauna, in grado di contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici in quanto regolatrici del regime delle acque. A loro è dedicata la Giornata Mondiale del 2 febbraio a cui Legambiente dedica un programma di appuntamenti spalmato su più giorni.

Ben 53, secondo l’elenco stilato dal ministero dell’Ambiente, le aree che interessano ambienti e paesaggi molto significativi di 15 regioni, inserite anche nella rete Natura 2000 o in aree protette nazionali, regionali o locali. “Si tratta di habitat fondamentali per la conservazione della biodiversità terrestre, eppure sono tra gli ecosistemi più a rischio del pianeta – dichiara il responsabile Aree protette di Legambiente Antonio Nicoletti - La pressione antropica e il riscaldamento globale infatti ne mettono sempre più a rischio gli equilibri delicati e complessi e nell’ultimo secolo oltre il 64% delle zone umide sono scomparse".

Addirittura, secondo dati Ispra, il tasso di declino e perdita di alcune popolazioni di specie legate agli ecosistemi acquatici è quadruplicato dal 2000 a oggi.

"Per questo è necessario sollecitare l’attenzione delle istituzioni e dei cittadini affinché siano avviate le necessarie azioni di tutela. Nel nostro Paese mancano ancora le idonee sinergie fra le Direttive Quadro sulle Acque, Habitat e Uccelli e le aree marino-costiere con la Direttiva Quadro sulla Strategia per l’ambiente marino. L’integrazione dei loro strumenti permetterebbe di ottimizzare le risorse e i tempi per attuare azioni di tutela e di monitoraggio della biodiversità”.

In occasione del 2 febbraio 2016, Giornata Mondiale delle Zone Umide secondo la Convenzione di Ramsar (2 febbraio 1971) che ha sancito la tutela di queste aree particolarmente importanti per la conservazione della biodiversità sul pianeta, ma altrettanto fragili e delicate, Legambiente organizza iniziative informative e di sensibilizzazione che si svolgeranno in tante regioni, da sabato 30 gennaio a domenica 13 febbraio.

Dalle escursioni lungo le sponde del lago Fusaro in compagnia di esperti di botanica, zoologia e ornitologi, alle attività didattiche per i bambini presso il lago di Porta, dalla passeggiata naturalistica lungo il fiume Maglie e il lago Pietra del Pertusillo dove ammirare anche le rovine dell’antica città romana di Grumentum, alla visita guidata nella Riserva Naturale Orientata Laghetti di Marinello o al trekking nell’area dei pantani Longarini, tra Ispica e Pachino.

In Calabria l’appuntamento è presso il Parco Nazionale della Sila per una ciaspolata intorno all’Oasi naturalistica dell’Ariamacina; in Veneto oltre all’attività di birdwatching nell’area di fitodepurazione di Ca’ di Mezzo, si realizzerà anche un laboratorio di maschere per i bambini. Visite guidate all’osservazione dell’avifauna si svolgeranno anche nelle Marche, nella Riserva naturale Regionale della Sentina, nel Parco nazionale del Circeo, in Sardegna, nella laguna di Santa Gilla, e alla foce del Rio Posada, e in Puglia, presso la zona umida della Salina di Margherita di Savoia, la salina marittima più grande d’Italia.

“Le nostre iniziative coinvolgono anche quelle zone umide considerate minori - aggiunge Nicoletti - Si tratta di aree acquitrinose, paludi, torbiere oppure zone naturali o artificiali d'acqua, permanenti o transitorie, poco conosciute dai cittadini e molto spesso non tutelate dalle istituzioni, ma che possono svolgere un ruolo di primo piano nelle strategie per frenare la perdita di biodiversità e porre un freno agli effetti dei cambiamenti climatici”.

Le specie viventi nelle acque interne che sostengono processi vitali e produttivi, infatti, forniscono una serie numerosissima e varia di servizi ecosistemici. La perdita di questi servizi, in particolare di quelli relativi ai processi depurativi, produttivi, alla regolazione dei fenomeni idrogeologici e alla fissazione del carbonio presente nella biosfera, potrebbe determinare impatti preoccupanti sui processi produttivi e sulla qualità della vita dell‘uomo.

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