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Sostenibilità: Italia alla guida della rivoluzione delle Benefit Corporation

01 dicembre 2016 | 13.39
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(Fotolia)
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Oltre 2.000 aziende in 50 Paesi e 130 settori differenti; 150mila persone, una media di 75 persone per azienda e un fatturato complessivo di 22 mld di euro, con una media di 11 mln ciascuna. Sono i numeri globali delle B Corp, imprese che usano il potenziale del business per avere un impatto positivo sulla società e la biosfera. E l'Italia con le sue oltre 40 B Corp, che si stima diventeranno 150 nel 2017, si presenta come la seconda community europea dopo l'Olanda.

Oggi a Milano per la prima volta, tutte le B Corp italiane si sono riunite nello spazio Base, per presentarsi al Paese e condividere il significato e i valori di questo nuovo paradigma imprenditoriale. Nate negli Stati Uniti nel 2006, le B Corp sono aziende che formano un movimento globale che va oltre l’obiettivo del profitto per innovare attraverso un impatto positivo verso le persone, l’ambiente e le comunità in cui operano.

Il modello è tradizionale, hanno un fatturato, fanno utili, si quotano in Borsa. Ma il business è generato mantenendo i più alti standard ambientali e sociali (dai bonus ai dipendenti al rispetto dei lavoratori nei Paesi in via di sviluppo, al rispetto per l’ambiente).

A catalizzare questo movimento in Italia a partire dal 2012 è stata Nativa, Country Partner di B Lab per l’Italia, tra le aziende fondatrici del movimento B Corp in Europa, prima B Corp in Italia e una delle prime al mondo. Nativa, in collaborazione con le prime B Corp italiane, è anche stata la principale promotrice dell’introduzione della forma giuridica di Società Benefit nel nostro Paese. B Lab è l’organizzazione non profit, fondata nel 2006, al servizio di un movimento globale con l’obiettivo di diffondere questo paradigma di business e che rilascia la certificazione B Corporation.

"Oggi le aziende rappresentano la più grande forza sul Pianeta - spiega Eric Ezechieli, co-founder di Nativa -Il nostro futuro sarà prospero se riusciremo ad indirizzare questo potenziale straordinario in una direzione virtuosa, che crei valore per tutta la società". Per Paolo Di Cesare, co-founder di Nativa, "è in corso una trasformazione epocale. L’Italia è all’avanguardia in questo movimento globale e siamo certi che da qui non si torna indietro".

"L’Italia è in prima linea in questo movimento per una ragione molto chiara - ribadisce Bart Houlahan, co-inventore delle Benefit Corporation, co-fondatore di B Lab - i valori fondamentali della comunità B Corp, l’eccellenza in termini di scopo, responsabilità e trasparenza, sono radicati nel Dna di gran parte del tessuto imprenditoriale italiano".

A gennaio 2016, l’Italia ha introdotto nel proprio ordinamento la Società Benefit. La gestione delle Società Benefit richiede agli amministratori il bilanciamento tra l’interesse degli azionisti e l’interesse della collettività.

Per una Società Benefit è prevista la nomina del responsabile dell’impatto e la pubblicazione di una relazione annuale per descrivere le azioni svolte, i piani futuri e la misura dell’impatto dell’azienda sulla società e sull’ambiente.

"Con orgoglio - ricorda Mauro Del Barba, senatore e promotore della legge Società Benefit - abbiamo lavorato per introdurre nel nostro ordinamento le Società benefit e oggi siamo il primo Stato sovrano al mondo ad averlo fatto. La vera sfida però non è ancora vinta: vogliamo, dobbiamo supportare questo cambiamento con un grande piano di riforme complessive del Paese per fare dell'Italia il cuore di questa rivoluzione attorno a cui costruire una nuova Europa del benessere sociale".

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