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Lo denunciano le associazioni ambientaliste Greenpeace, Legambiente, Terra! e Wwf

Italia in ritardo sull'applicazione dell''European Union Timber Regulation'

14 marzo 2014 | 16.52
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Italia in ritardo sull'applicazione dell''European Union Timber Regulation'

A un anno dall'entrata in vigore del Regolamento europeo del legname, le associazioni ambientaliste Greenpeace, Legambiente, Terra! e Wwf denunciano la mancata applicazione in Italia della normativa europea promossa per fermare il commercio di legno illegale nei 28 Paesi dell'Unione Europea. Da marzo 2013 l'Unione Europea vieta con una normativa le importazioni di legname e suoi prodotti da qualsiasi Paese del mondo se proveniente dal taglio illegale e chiede agli operatori e alle autorità nazionali di verificare e punire chi commercia legname di origine controversa.

Il Regolamento 995 del 2010 conosciuto anche come Eutr (European Union Timber Regulation in inglese) è stato emanato per contrastare il commercio illegale di legno e prodotti da esso derivati, per tutelare le foreste ponendo un freno a irresponsabili processi di deforestazione. Dopo la sua emanazione nel 2010, il Governo avrebbe dovuto garantirne l'applicazione "ma così non è stato, vanificando l'impegno per ridurre la deforestazione del pianeta - fanno sapere le associazioni - Fatto ancor più grave se si considera che l'Italia è tra i più importanti mercati al mondo per il commercio del legno".

Il ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, autorità incaricata di vigilare sulla norma, "non ha ancora messo in atto i controlli e le sanzioni da applicare a chi commercia legno tagliato illegalmente o a chi non applica la dovuta diligenza, ovvero chi non controlla la filiera di legno dall'origine", continuano Greenpeace, Legambiente, Terra! e Wwf.

Oltre all'Italia, altri Paesi europei come la Spagna, la Lituania e l'Ungheria, sono il fanalino di coda nell'implementazione e attuazione del Regolamento continuando a permettere l'entrata nei nostri mercati di legno proveniente da conflitti sociali e ambientali in importanti aree forestali come quelle del bacino del Congo, del l'Amazzonia, del Sud-est asiatico, con la distruzione delle isole del Borneo e Sumatra e delle foreste dell'estremo oriente in Russia.

In questi 12 mesi le associazioni hanno continuato a segnalare commerci dubbi. Greenpeace, ad esempio, ha evidenziato almeno 3 casi di importazione di legno illegale in Europa che dimostrano come ci sia ancora molto da fare per un'adeguata implementazione dell'Eutr. Solo quelli provenienti dalla Repubblica Democratica del Congo e intercettati in Germania sono stati confiscati dalle autorità competenti, un chiaro avvertimento per le aziende del settore che importano legno di origine controversa.

"La mancata azione del governo italiano per stabilire un sistema efficace di controllo dell'importazione del legno mette la marcia indietro alla lotta contro la deforestazione e all'adeguato sviluppo sostenibile dei Paesi produttori - concludono le associazioni - Greenpeace, Legambiente, Terra! e Wwf chiedono al nuovo Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali di attivarsi immediatamente per fare emanare subito le norme necessarie e vigilare sul mercato del legname, aumentando gli sforzi e le risorse per compiere tale obiettivo".

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