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'Salviamo la Forestale', sit-in a Roma per dire 'no' all'accorpamento

31 marzo 2015 | 16.13
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Le divise grigioverdi si sono date appuntamento a Roma per dire no all'ipotesi di accorpamento ad altra forza di polizia previsto dal ddl di riforma della Pubblica amministrazione. Berlusconi: "Sarebbe un grave errore"

'Salviamo la Forestale', sit-in a Roma per dire 'no' all'accorpamento

Le sigle dei sindacati del Corpo Forestale dello Stato insieme alle bandiere di Legambiente, Marevivo, Wwf, e Libera. Appuntamento a Roma per dire no all'ipotesi di accorpamento ad altra forza di polizia previsto dal ddl di riforma della Pubblica amministrazione. Obiettivo: non disperdere il patrimonio di competenze in campo ambientale acquisito dalla Forestale nei suoi quasi 200 anni di storia.

E trasversale è arrivato il sostegno politico. "Il riordino delle Forze di Polizia non può passare attraverso la soppressione del Corpo forestale dello Stato: disperdere un patrimonio di competenza così importante per la protezione dell'ambiente, dell'agricoltura e del territorio sarebbe un grave errore", sottolinea in una nota Silvio Berlusconi. Dalla piazza il senatore di Fi Maurizio Gasparri definisce "la soppressione l'ennesimo crimine politico di Renzi". "Si potrebbe salvaguardare l'autonomia unendo le polizie provinciali che hanno migliaia di persone che possono aiutare a difendere l'ambiente italiano di cui molto si parla ma per il quale poco si fa", suggerisce il vicepresidente del Senato.

"Siamo ferocemente contrari all'accorpamento del Corpo Forestale alla Polizia di Stato. Una decisione ancor più paradossale nel momento in cui si introducono i reati ambientali nella nostra legislazione", sottolinea la senatrice di Sel Loredana De Petris. "Purtroppo in Commissione (Affari costituzionali al Senato, ndr) la tesi del governo è passata e i nostri emendamenti sono stati bocciati ora speriamo che quando arriverà il provvedimento in Aula, giovedì, si possa avere una maggioranza per ribaltare la decisione della Commissione stessa", annuncia De Petris.

In piazza con il Corpo Forestale dello Stato anche alcuni esponenti leghisti. "Noi siamo per la razionalizzazione, per la spending review. Non siamo per buttare al macero anni di esperienza", spiega il senatore della Lega Nord Paolo Arrigoni. In vista del passaggio in Aula "come Lega Nord approfondiremo il problema, faremo emendamenti propositivi perché le esperienze acquisite non vengano buttate al mare ma valorizzate".

Per Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde, "è una follia fare questa scelta. Bisogna bloccare la legge delega. Se non ci si riuscirà, bisognerà bloccare i decreti applicativi. Questa cosa è indecente e non va fatta".

In prima linea anche le associazioni ambientaliste. "Il Corpo Forestale dello Stato rappresenta il 3% di tutte le forze di polizia e il 90% del suo costo è per il personale. Il trasferimento dei servizi oggi della Forestale ad altra amministrazione aumenterà i costi, si perderà l'economia di scala oggi garantita", osserva il Wwf Italia. Il presidente della Lipu-BirdLife Italia Fulvio Mamone Capria teme che "questo governo in materia ambientale stia facendo dei grossissimi passi indietro". Al sit-in anche il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza. ''Appare francamente contraddittorio che, nel momento in cui il Parlamento si accinge finalmente ad approvare il Ddl che introduce i delitti ambientali nel codice penale, il Governo decida di smantellare uno dei principali strumenti di contrasto degli ecoreati'', osserva Cogliati Dezza.

La protesta, questa mattina in Piazza delle Cinque Lune e nel pomeriggio davanti a Montecitorio, era stata annunciata nei giorni scorsi dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative del Corpo Forestale, Ugl, Snf, Cisl, Cgil, Uil-Dirfor, oltre all'Unione Piloti Forestale.

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