cerca CERCA
Venerdì 26 Aprile 2024
Aggiornato: 07:35
10 ultim'ora BREAKING NEWS

No a moto e quad su sentieri in quota, il Cai si oppone all'uso motorizzato dell'ambiente montano

01 agosto 2014 | 14.23
LETTURA: 4 minuti

Secondo il Club Alpino Italiano, alcune Regioni stanno approvando leggi che, accanto ad alcune misure che vanno nella direzione della tutela delle rete escursionistica e della montagna, contengono norme e provvedimenti che ne favoriscono un uso inappropriato

No a moto e quad su sentieri in quota, il Cai si oppone all'uso motorizzato dell'ambiente montano

No all'accesso indiscriminato di moto e quad ai sentieri di montagna. Ad opporsi all'uso motorizzato dell'ambiente montano è il Club Alpino Italiano, i cui volontari mantengono, senza oneri pubblici, oltre 60mila km di sentieri di montagna, messi a rischio dagli appassionati di motocross e di quad, che spesso invadono rumorosamente percorsi nati e pensati per chi cammina o corre, danneggiandoli. Il traffico motorizzato sui sentieri, ricorda il Cai che chiede un intervento a livello legislativo nazionale, "produce un alto impatto ambientale sulla fauna, sulla flora e sul fondo di mulattiere e sentieri che i volontari Cai mantengono faticosamente e senza oneri pubblici".

Moto e quad, prosegue il Cai, rappresentano un pericolo per gli escursionisti, ponendo un problema di sicurezza: chi si muove a piedi si trova ad essere l'utente debole anche sui sentieri. Tutto ciò si trasforma in un disincentivo alla frequentazione non motorizzata della montagna e, quindi, un ostacolo allo sviluppo, alla valorizzazione e alla tutela del territorio montano, oltre al danno ambientale. Da qualche tempo alcune Regioni stanno approvando leggi che, accanto ad alcune misure che vanno nella direzione della tutela delle rete escursionistica e della montagna, contengono norme e provvedimenti che ne favoriscono un uso inappropriato.

Il problema sono proprio le Regioni. La Regione Emilia-Romagna ha approvato la legge regionale sulla rete escursionistica e valorizzazione delle attività escursionistiche, che fornisce una definizione di escursionismo che "non pone alcuna limitazione concettuale al fatto che esso venga praticato con l'utilizzo di mezzi motorizzati e prevede la possibilità di percorrere i sentieri anche con mezzi a motore, in evidente contrasto con la finalizzazione dei percorsi escursionistici, affermata dalla legge, alla 'promozione delle aree naturali … e allo sviluppo sostenibile'".

La Lombardia, "una regione la cui superfice montana è pari 1.032.322 ettari (dati Uncem, 2011), non è da meno. Il 9 luglio scorso il Consiglio Regionale ha approvato il progetto di legge 124 che consente ai sindaci dei Comuni lombardi di autorizzare lo svolgimento di manifestazioni che prevedono l'utilizzo di mezzi a motore su sentieri, mulattiere e boschi. Il Cai Lombardia aveva lanciato una petizione on line per invitare i consiglieri a non votare il pdl (oltre 42mila firme), ma dopo un primo congelamento della proposta che ne rimandava l'esame a dopo le elezioni, lo stesso è stato poi approvato. Tra gli esiti collaterali di questo progetto di legge vi è quello di mettere a serio rischio i boschi di pianura, già assediati e continuamente erosi dalle continue costruzioni".

Il problema è nazionale e si estende anche all'uso delle motoslitte nel periodo invernale. L'Italia è percorsa da una rete di itinerari di lunga percorrenza di grande valore naturalistico, storico e devozionale, che si appoggia in massima parte sulla rete sentieristica. Le numerose presenze di viaggiatori a piedi, provenienti spesso da altri paesi europei ed extraeuropei, su questi itinerari, dove vengono attivate iniziative imprenditoriali agro-turistiche anche da parte di giovani con possibili futuri sviluppi per l'economia montana, sarebbero fortemente disincentivate dalla convivenza con motociclette e quad.

Il Cai dice quindi "no al traffico motorizzato indiscriminato sui sentieri di montagna. Tale aberrazione concettuale e giuridica non sarebbe possibile se il quadro normativo nazionale, a cominciare dal Codice della strada, fornisse una definizione precisa di sentieri e mulattiere, finalizzandoli esclusivamente a transiti non motorizzati. Il Cai sostiene e supporta, ampliandone l'eco, le iniziative dei gruppi regionali e le proteste degli escursionisti a difesa della rete sentieristica dalla inusitata apertura ai mezzi motorizzati".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza