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Animali: stragi di rinoceronti, un corno vale fino a 500mila dollari

13 ottobre 2014 | 14.35
LETTURA: 3 minuti

Oggetto simbolo o medicina miracolosa, i falsi miti che alimentano bracconaggio e commercio illegale

Corni sequestrati all'aeroporto londinese di Heathrow. © © Wwf-Uk / James Morgan
Corni sequestrati all'aeroporto londinese di Heathrow. © © Wwf-Uk / James Morgan

"Le indagini continuano ma quello su cui oggi è necessario intervenire, decisamente e con ogni mezzo, è interrompere il falso messaggio culturale delle potenzialità medicamentose della polvere di corno e del valore simbolico che questo oggetto, trasformato in una coppa, assume per cerimonie o riti ancestrali". Così il Wwf sull'escalation delle stragi di rinoceronti, elefanti e tigri, sottolineando "le responsabilità anche del mercato europeo, grosso consumatore di risorse naturali", come dimostrano anche i recenti sequestri avvenuti in aeroporti europei, tra cui quelli all'aeroporto londinese di Heathrow e l'ultimo all'aeroporto di Francoforte.

Contro il bracconaggio il Wwf ha lanciato la campagna "Stop ai Crimini di Natura-Da che parte stai?". Il prezzo del corno di rinoceronte ha raggiunto la cifra 66.000 dollari al kg, più dell’oro o del platino. Un solo corno può arrivare a costare intorno ai 500.000 dollari. Secondo il dossier Wwf “Natura Connection” circa il 94% del bracconaggio di rinoceronti avviene tra Zimbabwe e Sud Africa dove oggi sopravvive la più grande popolazione di rinoceronti in Africa.

Mentre nel 2007 sono stati documentati meno di 50 casi, nel solo 2013 ne sono stati uccisi più di 1.000. Il solo Sud Africa ( che ospita la più grande popolazione di rinoceronti del pianeta) ha registrato dal 2007 ad oggi un aumento del 7000% del bracconaggio ai danni dei rinoceronti.

Tutto questo - sottolinea il Wwf - avviene mentre a PyongChang nella Repubblica di Corea le delegazioni governative dei Paesi di tutto il mondo sono riuniti nella Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sulla Diversità Biologica anche per verificare il piano strategico per la conservazione della biodiversità ed i suoi target, già approvati e che dovranno essere raggiunti entro il 2020.

"Si sta purtroppo verificando - fa sapere il Wwf - con l’analisi dei progressi sin qui fatti dal 2010 fatta utilizzando diversi indicatori, che andando avanti in questo modo i target di conservazione non saranno raggiunti neanche nel 2020 , indebolendo così sempre di più la biodiversità planetaria, dalla quale dipende il benessere e lo sviluppo dell’umanità".

Il Wwf chiede l'aiuto di tutti a sostegno dei centinaia di ranger, guardie e volontari attivi in Italia e nel mondo, per dotarle di attrezzature tecnologiche, medicine, fuoristrada, gps, camera-traps, binocoli, radiotrasmittenti e altri equipaggiamenti indispensabili a monitorare il territorio per sorprendere bracconieri e trafficanti.

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