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Ambiente: Roberti, dopo ecoreati agire su piano organizzativo/Focus

30 giugno 2015 | 17.09
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Ambiente: Roberti, dopo ecoreati agire su piano organizzativo/Focus

Tutela dell'ecosistema e della biodiversità, ma anche agromafie: tutti temi "oggettivamente trascurati per molto tempo con l'alibi dell'inefficienza normativa. Ora questo alibi è caduto, è il merito principale della legge sugli ecoreati". Così il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti in occasione della presentazione del rapporto "Ecomafia 2015" di Legambiente.

Ma "fatta la legge, ora è importante completare l'opera sul piano organizzativo", sottolinea Roberti. Per questo, da una parte "è fondamentale la legge in materia di controlli ambientali", dall'altra "se dal punto di vista normativo il quadro è completo, bisogna migliorare il profilo organizzativo e questo riguarda tanto la magistratura quanto le forze di polizia".

"I magistrati - continua Roberti - devono incrementare i propri livelli di professionalità e di specializzazione in materia di reati ambientali; le forze di polizia devono migliorare e trovare la soluzione unitaria a un quadro frammentario. Ci vuole un coordinamento centralizzato, opportuno pensare a un'organizzazione investigativa unitaria che giova alle indagini".

Roberti, i nostri sogni incontrano i sogni di Papa Francesco

C'è comunque molta soddisfazione per la legge sui reati ambientali, in particolare per "l'approvazione dell'aggravante ambientale con cui ora qualunque delitto, dalla corruzione all'abuso di ufficio, indirizzato a un reato ambientale ha un aggravamento significativo di pena" e la modifica del 118 bis delle disposizioni di attuazione del Codice di procedura penale "laddove prevede che i delitti previsti dalla nuova legge siano inseriti tra quelli più gravi per i quali i procuratori che procedono devono dare notizia al procuratore generale competente e al procuratore nazionale antimafia". Un riconoscimento "molto importante, che finalmente ha assunto dignità normativa, di una prassi che da tempo la procura nazionale antimafia attua" e che consente di incrociare dati e informazioni.

"Sta crescendo la cultura del valore dell'ambiente e la consapevolezza del danno che le condotte mafiose e di corruzione provocano sull'ambiente - conclude Roberti - Evocando il messaggio dell'enciclica di Papa Francesco, possiamo dire che finalmente le nostre aspirazioni e i nostri pensieri incontrano il pensiero e le aspirazioni del Pontefice non per obbedienza al Santo Padre ma perché sono i nostri sogni che incontrano quelli di Papa Francesco".

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