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Mare: Greenpeace contro pesca distruttiva tonno, bloccata fabbrica in Francia

23 maggio 2016 | 17.09
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Mare: Greenpeace contro pesca distruttiva tonno, bloccata fabbrica in Francia

Si sono incatenati ad alcune scatole di tonno giganti bloccando l'uscita dei camion mentre, in contemporanea, alcuni climber si sono calati dal tetto dell'edificio a una decina di metri di altezza per dipingere sulla facciata la scritta 'Stop Ocean Destruction' (Fermiamo la distruzione degli oceani). Così 25 attivisti di Greenpeace, tra cui anche alcuni italiani, hanno bloccato oggi la fabbrica di tonno in scatola di Petit Navire a Douarnenez, in Bretagna, di proprietà del colosso mondiale Thai Union, presente in Italia con il marchio Mareblu.

"Se Thai Union, che produce un quinto del tonno in scatola venduto nel mondo, non cambia subito rotta impegnandosi a diventare un leader mondiale anche della sostenibilità - avverte Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare di Greenpeace Italia - noi siamo pronti a entrare in azione per denunciare i suoi metodi di pesca distruttivi. Mareblu aveva promesso di rifornirsi solo con metodi di pesca sostenibile ma a oggi nei suoi prodotti continua a finire tonno pescato con sistemi che danneggiano gli oceani. Non possiamo rimanere a guardare, è ora di fermare chi continua a svuotare il mare per una scatoletta di tonno".

Da cinque settimane la nave 'Esperanza' di Greenpeace si trova nell'Oceano Indiano, una delle principali aree di pesca da cui arriva il tonno di Thai Union e di Mareblu, per fermare la pesca con i Fad, sistemi di aggregazione per pesci che uccidono ogni anno migliaia di giovani esemplari di tonno e altri animali marini, tra cui molti squali. Lo scorso novembre il comitato scientifico della Commissione per la pesca al tonno nell’Oceano indiano (Iotc) ha indicato che in queste acque il tonno pinna gialla è ormai sovrasfruttato.

Oggi la protesta si è spostata dal mare alla terraferma, prendendo di mira la catena di produzione di Thai Union. L’azione di Greenpeace in corso in Francia si svolge a poche ore dall’apertura del Bangkok Tuna Forum in Tailandia, dove si riuniranno i principali attori del settore. Per mandare un messaggio chiaro all'industria del tonno, ieri sera attivisti dell’associazione hanno proiettato con un laser nel cielo della capitale tailandese la scritta: "Thai Union guida il cambiamento, ferma la distruzione".

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