Stagioni sciistiche sempre più brevi, destinate a iniziare più tardi per chiudersi prima. Colpa dei cambiamenti climatici. Il risultato? Meno giorni per godersi la neve, con tutte le conseguenze negative che questo potrà avere sul turismo di settore. A mettere nero su bianco le previsioni è la Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (Csiro) che per l’Australia prevede, al 2050, un taglio alla durata della stagione sciistica, attualmente di 112 giorni compresi tra giugno e ottobre, di un mese secondo considerando uno scenario a ‘basso rischio’. Ma la contrazione dei giorni da dedicare alle piste innevate potrebbe arrivare addirittura a 80.
Poche le speranze: per la fine di questo secolo i ricercatori si aspettano di arrivare a registrare "livelli molto, molto bassi" di neve. Cattive notizie anche per chi crede che la soluzione possa essere la neve artificiale, che potrebbe non bastare più a garantire la sicurezza delle piste da sci. Sempre secondo le previsioni, infatti, nei prossimi 15 anni potrebbe dimezzarsi il numero di giorni favorevoli al ricorso alla neve artificiale (cioè quelli in cui la colonnina di mercurio precipita almeno di uno o due gradi sotto lo zero). Anche sulle vette più alte.