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Sostenibilità: dalla vegCoach il decalogo per lo svezzamento vegano

26 gennaio 2015 | 18.11
LETTURA: 4 minuti

La nutrizionista Roberta Bartocci offre dieci consigli a chi vuole introdurre anche i più piccoli allo stile di vita vegano

(Infophoto)
(Infophoto)

Esplorazione sensoriale, massima qualità degli ingredienti, basso contenuto di fibre. Sono alcune delle indicazioni che la vegCoach Roberta Bartocci, biologa nutrizionista, propone a chi vuole introdurre anche i più piccoli allo stile di vita vegano.

Bartocci stila con l'Adnkronos un vero e proprio decalogo per lo svezzamento dei neonati. Per cominciare una premessa: "Se mangiare vegetale non significa assolutamente togliere gli alimenti di origine animale e basta ma reimpostare un nuovo modo di alimentarsi nell’adulto, questo principio è particolarmente importante nel caso di un lattante". Da ricordare poi, spiega l'esperta, "che fino ai 12 mesi almeno, buona parte dei fabbisogni saranno coperti dal latte: materno o, in sua assenza, formulato a base di proteine di riso o soia". Bisogna, quindi, "concentrarsi sull’esplorazione sensoriale delle prime pappe da parte del bambino, piuttosto che sull’ansia di coprire tutti i fabbisogni di nutrienti, proprio perché a questo ci pensa il latte".

Ma con lo 'svezzamento veg' non ci sono rischi di carenze nutritive? L'esperta non ha dubbi: "Se fatto bene no. Viceversa uno svezzamento convenzionale non è fisiologico: noi passiamo da un latte che ha l'1% di proteine ad un pappone ricco di proteine e grassi che il latte umano non ha e al quale l'intestino del bambino non è abituato".

Quindi i consigli di ordine pratico: "1) dall'inizio dello svezzamento ai 12 mesi bisogna tenere un basso carico di fibre e quindi le verdure andranno offerte sotto forma di brodo vegetale e succhi - spiega Bartocci - i cereali raffinati, i legumi decorticati, cioè privati del rivestimento esterno. Poi man mano va aggiunta la fibra fino ad arrivare ai 24 mesi in cui si potranno mangiare cibi integrali senza problemi".

A seguire: "2) si inizia, come nello svezzamento convenzionale, introducendo come primo alimento oltre al latte, della frutta matura, meglio se fresca, o cotta/omogeneizzata a merenda; 3) un esempio di prima pappa 'salata' sarà costituita da: brodo vegetale, un cereale raffinato senza glutine (riso, mais e tapioca), un alimento più proteico come un legume decorticato oppure del tofu schiacciato, 1 cucchiaino di olio extra vergine di oliva, 1 di olio di semi di lino da banco frigo come fonte di omega 3, 1 cucchiaino di mandorle in crema o polverizzate, un pizzico scarso di sale marino integrale o la punta di un cucchiaino di miso, una spolverata di lievito in scaglie".

Passo successivo, il quarto per la precisione, l'introduzione del glutine: "a 7 mesi - spiega la nutrizionista - introdurre i cereali con glutine, prediligendo quelli più antichi come farro e orzo perlati. Mantenere basso il consumo di frumento".

Al quinto punto del 'decalogo veg per lo svezzamento' c'è "la qualità degli alimenti" che "deve essere eccellente, da coltivazione naturale e senza additivi: 1-2 cucchiai di succo di ortaggi, estratto fresco, aggiunto alle sue pappe è un ottimo modo per arricchire i pasti di vitamine e antiossidanti".

Quanto alla mamma che allatta - è il sesto punto del decalogo stilato dalla vegcoach - "è importante che curi la sua alimentazione assicurandosi che sia completa e sana". Ancora: "7) non c’è miglior esempio di mamma e papà: quindi è buona abitudine far mangiare i primi pasti a tavola insieme ai genitori ed è importante che la loro alimentazione sia curata. In particolare che ci siano sempre verdure crude e cotte, colorate e attraenti, che il bimbo imparerà a considerare familiari. 8) Convinzione e preparazione. Prepararsi per tempo alle probabili critiche che si riceveranno mostrando consapevolezza della propria scelta. Questo può essere fatto se ci si informa in maniera corretta".

Per chiudere: "9) scegliere un pediatra informato sulla nutrizione e alimentazione a base vegetale; 10) fare rete: grazie ai social network è possibile entrare in contatto con tante altre famiglie che hanno fatto questa scelta e potersi così confrontare".

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