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Allarme scienziati su oceani e mari: "Sono sempre più caldi"

05 giugno 2017 | 16.32
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(Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Gli oceani, che ricoprono il 71% della superficie del Pianeta, immagazzinano oltre il 90% del calore prodotto dall’uomo accumulato nel sistema climatico della Terra. Ma non solo. Oceani e mari regionali risultano "sempre più caldi", il livello "si innalza" e "lo scioglimento dei ghiacci artici prosegue". A "preoccupare particolarmente è il fenomeno dell’acidificazione", causato dall’aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera, "che altera la composizione chimica dell’acqua e potrebbe presto renderla invivibile per la maggior parte delle specie marine".

Eppure gli oceani veicolano il 90% dei commerci mondiali e sono ricchi di biodiversità. Sono dunque "una parte integrante delle nostre attività sociali ed economiche, mentre eseguono importanti funzioni climatiche, agendo come serbatoi di carbonio e termostati globali". E' la foto scattata dal primo Rapporto Annuale sullo Stato degli Oceani che da oggi è liberamente fruibile on line, fornendo dati e risposte per le future politiche ambientali.

Il Rapporto è realizzato dagli scienziati di Mercator Ocean, il centro francese per l’analisi e le previsioni oceaniche globali, con sede a Tolosa, che è stato incaricato dalla Commissione Europea di implementare e operare il Servizio Marino Copernicus dell’Unione Europea, basato sui dati satellitari di Osservazione della Terra. Il team di ricercatori ha lanciato e coordinato una valutazione completa dello stato e della salute degli oceani nel mondo, inclusi i mari regionali europei. "Purtroppo i risultati non sono molto ottimistici" affermano gli studiosi. Mercator Ocean sta partecipando Conferenza Oceanica delle Nazioni Unite a New York con un convegno incentrato proprio sul Servizio Marino Copernicus e sul suo Rapporto Sullo Stato degli Oceani.

Stando al dossier, nel periodo 1993-2015 è aumentata l’estensione del ghiaccio marino in Antartide, ma è diminuita fortemente la superficie di mare coperta di ghiaccio nell’Artico. Nel 2015 gli scienziati hanno monitorato cambiamenti eccezionalmente forti ed estesi, come, per esempio, un devastante El Niño -fenomeno climatico che consiste in un anomalo riscaldamento delle acque del Pacifico centrale-, un’elevata frequenza di tempeste estreme ed eventi di innalzamento del livello del mare in regioni specifiche e a fioriture di alghe nocive.

Mentre nel Mar Glaciale Artico l’estensione della banchisa è stata eccezionalmente ridotta, nel Nord Atlantico sono state osservate temperature sotto la media. Sempre nel 2015 la superficie del Mar Mediterraneo e del Mar Nero ha mostrato livelli di caldo anomali , in particolare nel Mediterraneo del Nord e nell’intero Mar Nero che hanno sperimentato una forte anomalia positiva fino a + 0.8°C), mentre le anomalie lungo la costa libica erano vicine a zero.

Il Rapporto "è un risultato storico per il nostro Pianeta Blu" commentano gli scienziati". Il dossier, aggiungono "rappresenta la prima pubblicazione in assoluto, su una tale scala, dello stato degli oceani, è il risultato di una collaborazione eccezionale all’interno della comunità scientifica ed è una sorgente impareggiabile di dati relativi agli oceani per i policy-maker". Il Rapporto ha assicurato credito scientifico attraverso una peer review in collaborazione con il Journal of Operational Oceanography e sarà aggiornato annualmente.

"L'Ue ha scelto Mercator Ocean per fornire a cittadini, ricercatori, climatologi, imprenditori e istituzioni, dati e informazioni oceaniche affidabili e aggiornate, siano esse osservazioni del passato o simulazioni nel passato e del futuro, gratuitamente" sottolinea Pierre Bahurel, Ceo di Mercator Ocean. "Grazie ai dati del Servizio Marino Copernicus e alle competenze degli scienziati coinvolti, questo rapporto offre una visione senza precedenti degli oceani del nostro pianeta" avverte Bahurel.

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