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L'allarme, rischio siccità al Nord: timori per la primavera e l'estate

03 febbraio 2017 | 15.22
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(Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Nonostante il cambiamento climatico delle scorse ore, rimane al Nord il rischio siccità e crescono i timori per le riserve idriche, in vista della bella stagione. Il gap maggiore è in Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, i livelli dei laghi Maggiore, Iseo, Como sono sotto le medie stagionali. Il quadro emerge da un report dell'Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e tutela del territorio e acque irrigue. Vista la situazione, annuncia l'Anbi, martedì 7 febbraio è già stato convocato, in Regione Lombardia, il 'tavolo' per il monitoraggio delle riserve idriche in previsione della primavera e dell'estate.

I principali corsi d’acqua della regione, infatti, "hanno portate minime" avverte l'Anbi, riferendo che "allo stato attuale, gli apporti idrici appaiono significativamente in deficit sia dalla Lombardia, nel bacino dell’Adda, che dai bacini di provenienza piemontese e svizzera, Toce e Ticino". E anche in Veneto, c’è preoccupazione. "Le falde -avverte- stanno perdendo 8 centimetri alla settimana, in particolare nel vicentino; a Caldogno, in gennaio, la falda era registrata 2,4 metri sotto la media degli ultimi 17 anni".

E’ evidente che "i cambiamenti climatici obbligano ad un cambio di strategia nell’approvvigionamento delle risorse idriche nell’approvvigionamento delle risorse idriche, rappresentato dal Piano Nazionale degli Invasi" afferma Francesco Vincenzi, presidente dell’Anbi. Un Piano, evidenzia, "che sollecitiamo da tempo e di cui qualche esempio è già ricompreso fra i progetti al vaglio del prossimo Piano Irriguo Nazionale, i cui bandi saranno emanati entro il mese di febbraio".

Il timore dell'Anbi è che a marzo "non ci sia sufficiente acqua per affrontare la stagione irrigua, con conseguenti perdite fino al 30% del prodotto agricolo". Per questo, indica, "servono almeno 100 millimetri di pioggia e un metro di neve in montagna". Ed in questo atipico inverno è allarme siccità anche in Friuli Venezia Giulia. Alla stazione di rilevamento di Enemonzo è stato registrato un -63% nelle precipitazioni, mentre a Gemona tale percentuale è di -46%.

Al momento, però, non ci sono allarmi per le coltivazioni. Lo stress idrico per le colture, spiega l'Anbi, "non è ancora sensibilmente preoccupante, essendo in riposo vegetativo, le attuali esigenze irrigue sono limitate ad alcune produzioni di colture orticole in serra". Gli esperti dell'Anbi non escludono però che repentini aumenti di temperatura possano fare emergere "ulteriori esigenze connesse a colture orticole e vernine". Nel caso, osservano, "l’impossibilità di prelievo irriguo arrecherebbe pesanti danni così come forti escursioni nel livello idrico dei canali potrebbero arrecare danni a sponde ed argini, compromettendo la stagione irrigua 2017". L'Associaione stima infine che "solo un apporto significativo di precipitazioni, specialmente a carattere nevoso, potrà almeno in parte recuperare il deficit idrologico, che rischia di compromettere la prossima stagione irrigua".

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