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Calcio: Garcia, scudetto? Forse divinità misteriosa ha voluto punirmi

01 marzo 2015 | 15.08
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Il tecnico giallorosso: "Il destino è nei nostri piedi solo per il secondo posto". Allegri: "Quella dell'Olimpico sarà una partita importante per il campionato ma non fondamentale". Il Verona espugna Cagliari grazie a Toni e Gomez. A Bergamo la Samp affonda l'Atalanta con i gol di Muriel e Okaka. La Lazio stende il Sassuolo a Reggio Emilia con un secco 3 a 0. Ieri Chievo Milan. (Vai ai gol)

Rudi Garcia (Infophoto) - INFOPHOTO
Rudi Garcia (Infophoto) - INFOPHOTO

"Se a distanza di 4 mesi ridirei quella frase sullo scudetto? Vedo la vostra ostinazione a farmi questa domanda. Forse c'è una divinità misteriosa che ha voluto punirmi di questo peccato, se peccato ho commesso, di superbia. Ma se l'ho fatto è per lottare soprattutto contro un ambiente di pessimismo eccessivo, che diceva possiamo fare qualsiasi cosa e non vinceremo mai. E soprattutto, se questo peccato ho commesso, lo confesso, ma non era una cosa di uno stupido che non riflette e dice delle cose al volo". Il tecnico della Roma, Rudi Garcia, torna con queste parole, nella conferenza pre Roma-Juventus, sulla frase pronunciata circa quattro mesi fa: "vinceremo lo scudetto".

"Io penso che per mantenere la motivazione e l'ambizione al massimo era necessario fare questa cosa. Non ci fermiamo a questa stagione. L'obbiettivo è non solo vedere la Roma al centro del villaggio ma al centro dell'Italia e questo non si fa in pochi giorni. Il destino della Roma, lo ha ripetuto il presidente alcuni giorni fa, è di lottare per lo scudetto non solo quest'anno, dopo il bel secondo posto dello scorso anno, ma anche nel futuro", ha proseguito il tecnico giallorosso. "E' vero che quest'anno siamo stati colpiti duramente dalla sfortuna, penso ai giocatori che sono assenti e non era previsto così. Ma la nostra storia è fatta di errori, nessuno fa bene le cose. Ma la prossima volta che c'è qualcuno che mi farà questa domanda lo manderò al quel paese, perché il destino della Roma è di vincere o di lottare ogni anno per lo scudetto e speriamo un giorno in Europa. Noi dobbiamo solo ogni giorno mostrarci all'altezza di questo destino -ha messo in evidenza Garcia-. Io, quando ho fatto questa dichiarazione, ho voluto soprattutto ridare orgoglio a questa città e ai nostri tifosi, che di scudetti ne hanno vinti pochi, perché potessero essere consapevoli che nel futuro, speravamo quest'anno, ma sarà nel futuro, che la Roma sta costruendo un futuro dove lottare ogni anno per la Champions e speriamo per lo scudetto".

A poche ore dal big match contro la Juventus ospite all'Olimpico, Garcia ha spiegato l'importanza della posta in palio per provare a riaprire il discorso scudetto con i bianconeri a +9. "C'è solo questa partita che conta, ovviamente la vogliamo vincere, ma dopo non cambia nulla sul fatto che non abbiamo il nostro destino nei nostri piedi, lo abbiamo solo per il secondo posto. Per questo dobbiamo fare di tutto per mantenerlo. Ora siamo a -9 e non possiamo dire altra cosa. Concentriamoci su questa partita e anche se vinciamo non saremo in grado di dipendere solo da noi". Un risultato utile permetterebbe ai giallorossi di tenere a bada l'assalto al secondo posto del Napoli impegnato a Torino contro i granata: "Non abbiamo aspettato oggi per sapere che il Napoli è una buonissima squadra. A noi non cambia nulla, il destino del secondo posto è nelle nostre mani. Faremo di tutto per rimanere secondi Dipende solo da noi".

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