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Calcio: 'giocatori vanno assunti', tribunale tedesco gela i club

Mueller, portiere 36enne scaricato dal Mainz, chiede un contratto a tempo indeterminato e vince la causa di primo grado. La società annuncia ricorso in appello: "Questa situazione può avere effetti come la sentenza Bosman. Rischiamo di ritrovarci con 50 atleti in squadra"

Heinz Mueller (foto Infophoto) - INFOPHOTO
Heinz Mueller (foto Infophoto) - INFOPHOTO
25 marzo 2015 | 16.15
LETTURA: 3 minuti

Dopo due anni di lavoro, anche i calciatori hanno diritto ad un contratto a tempo indeterminato. E' la sentenza con cui un tribunale tedesco rischia di dare un'epocale picconata al sistema del pallone. Heinz Mueller, 36enne ex portiere del Mainz, si è rivolto al giudice dopo il mancato rinnovo del contratto scaduto al termine della scorsa stagione.

L'estremo difensore, tesserato dal 2009, pretendeva un nuovo accordo che la dirigenza non ha voluto sottoscrivere. Il tribunale del lavoro ha dato ragione a Mueller e ha lasciato di stucco il Mainz. Il club, attualmente undicesimo in Bundesliga, farà ricorso: "Andremo sicuramente in appello", ha detto il presidente Harald Strutz.

Il tribunale ha diffuso un documento di 14 pagine dopo la sentenza. Ruth Lippa, portavoce della corte, ha fatto riferimento alle norme che regolano il lavoro a tempo determinato: "Secondo la legge, non si può andare oltre un periodo di due anni se non in presenza di una ragione concreta che, in questo caso, non è stata prodotta".

Se la sentenza verrà confermata nei successivi gradi di giudizio, il Mainz dovrà reintegrare il portiere e, soprattutto, assumerlo come se si trattasse di un normale dipendente. "E' una situazione che può avere un effetto come quello della sentenza Bosman", ha detto Strutz ripensando alla svolta del 1995, quando ai calciatori venne riconosciuto il diritto di trasferirsi liberamente, senza dover versare indennizzi, alla scadenza di un contratto.

Se si dovesse arrivare ad una 'sentenza Mueller', le conseguenze sarebbero enormi: "Se dovessimo garantire un contratto a tempo indeterminato ad ogni calciatore, ci ritroveremmo con 50-60 elementi in rosa". "Ci sono motivi oggettivi" per utilizzare contratti pluriennali ma non eterni nel calcio. In generale, e nel caso specifico di Mueller, "non c'è certezza sulle prestazioni" che un atleta, soprattutto se in età avanzata, può fornire.

Va anche presa in considerazione l'ipotesi secondo cui il giocatore non sia interessato ad un vincolo fino alla pensione: se il giocatore preferisce "la flessibilità" con un contratto di 3 o 4 anni, ha spiegato ancora Lippa, nulla impedisce di siglare un simile accordo. "Purché -ha precisato- tutto avvenga all'interno del quadro legislativo".

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