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Calcio: scandalo irrompe in Parlamento, Pd spinge per cambio al vertice

21 maggio 2015 | 19.12
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Allarme bipartisan a Montecitorio. I dem Orfini e Morassut chiedono un cambio di rotta. Molea (Sc): "Il calcioscommesse non è arrivato con Tavecchio". Rampelli (Fdi) tuona: "E' un letamaio ma a nessuno interessa ripulirlo". Scotto (Sel): "Chi ama il pallone si ribelli al malaffare".

 (Foto Xinhua)
(Foto Xinhua)

Calcioscommesse, cartelli sui diritti tv, conflitti di interesse, dirigenti inadeguati, stadi fatiscenti. Calcio è ora di cambiare. Il segnale è arrivato forte e chiaro da Matteo Renzi e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha amplificato, chiedendo interventi "rapidi e severi" per restituire credibilità allo sport più amato. La parola commissariamento della Federcalcio ha fatto presto a uscire, trasportata dalle indiscrezioni che emergono dall'inchiesta della magistratura.

Cambiare, dice oggi il Pd con le parole del presidente Matteo Orfini, partendo dalla governance della Federazione ma riallineando anche compiti e funzioni del Coni. Che il partito sia determinato a allargare al calcio il raggio d'azione del riformismo renziano. lo testimonia pure un'interrogazione depositata a palazzo Madama dal senatore dem Carlo Lucherini che domanda al governo di prendere in considerazione il commissariamento della Federazione guidata da Tavecchio, nel giorno in cui il presidente della Lega nazionale dilettanti Felice Belloli, viene sfiduciato con voto unanime dal consiglio direttivo per le frasi sessiste sulle giocatrici.

"Credo che la prima necessità - ha dichiarato Orfini all'Adnkronos- sia fare un'operazione per recuperare l'autorevolezza delle classi dirigenti che si occupano del calcio. La perdita di credibilità è evidente. Penso serva un ritocco dei meccanismi di governance politica e istituzionale ma del sistema sportivo in generale e non solo del mondo del calcio". Quindi cominciare dal Coni e dalla Figc? "Io credo proprio di sì, perché ritengo che la governance dello sport deve essere politica".

Orfini, Coni ha debordato torni a occuparsi di sport olimpico

"Il Coni deve fare il Coni, occupandosi dello sport olimpico, mentre spesso deborda e fa tutt'altro. Forse rimettere un po' di ordine nel governo del sistema sportivo è un'esigenza matura per la politica. Secondo me è una proposta di cui discutere in Parlamento, dove da tempo sono depositate diverse proposte di legge o in alternativa è un discorso che può promuovere il governo. Gli strumenti sono una cosa secondaria. L'essenziale - ha concluso il presidente del Pd - è muoversi, i tempi per una discussione più complessiva sono maturi".

Parole che fanno il paio con quelle di un altro esponente del Pd. "Già dall'insediamento di Tavecchio - ha ricordato il deputato Roberto Morassut - si è posto un problema che è subito andato oltre l'aspetto dell'autonomia decisionale dello sport. Parlo delle dichiarazioni sui calciatori stranieri, sul colore della pelle, sulla loro nazionalità che poi hanno portato alla squalifica del presidente della Federcalcio. Da tempo credo sia in gioco la credibilità complessiva del sistema ed è un problema che va al di là dello sport".

"Vedremo quale sarà l'esito giudiziario e sportivo di questa ennesima inchiesta, che può essere trasformata come un'occasione per girare pagina. In quale direzione andare spetta dirlo agli organi di gestione sportiva ma il governo non deve sottrarsi. Le parole di Renzi hanno fatto intendere con chiarezza che c'è un'attenzione forte e accorta. Non so se sia utile o necessario ripristinare un sottosegretario con delega specifica allo sport, però il calcio vive una crisi di credibilità e credo che il rinnovamento del gruppo dirigente si pone come un fatto urgente e direi quasi necessario".

Molea (Sc), Tavecchio? Scandali e illeciti c'erano anche prima di lui

Non scambiare il sintomo per la malattia, sembra però obiettare un altro esponente della maggioranza di governo. "Non voglio affrontare la questione - premette il deputato di Scelta Civica e componente del consiglio nazionale del Coni - riproponendo la lotta tra fazioni che ha sostenuto un candidato o l'altro alla guida della Federcalcio. Se cerchiamo di sciogliere il nodo solo dal lato della governance, il problema rivelato dall'indagine della magistratura, non lo risolviamo. Lasciamo da parte Tavecchio che può piacere o non piacere. Non è la prima inchiesta sulle scommesse e gli illeciti -spiega all'Adnkronos- non sono emersi da quando c'è lui alla guida della Figc".

"Parliamo di una situazione che da anni, giorno dopo giorno, è andata sempre più degenerando, con la criminalità organizzata che ha fiutato l'affare delle scommesse e che da tempo lo gestisce. E' lì che occorre incidere e rimuovere il marcio. E' una questione di legalità e non di governance. Si possono anche fare scelte drastiche, cambiare i vertici, rimettere tutto in discussione dopo nemmeno un anno dalla nomina di Tavecchio ma il potere e gli strumenti in mano a di chi governa il mondo del calcio resteranno comunque limitati, rispetto alla portata delle illegalità".

"Io credo che governo e Parlamento possano dire la loro, se non altro per il fatto che la Federcalcio beneficia di finanziamenti pubblici. Bene fa Mattarella ad amplificare la voce di Renzi ma il mio appello è facciamo squadra, non dividiamoci, altrimenti continueremo ad avere presidenti messi lì da qualcuno e di altri che da dietro li manovrano per interessi diversi e personali".

Rampelli (Fdi), è un letamaio ma nessuno vuole ripulirlo

Fin qui la maggioranza. Cambia il versante e dall'opposizione arriva il ruvido giudizio di Fabio Rampelli. "La nuova ondata di inchieste e arresti che investono il calcio - ha notato il capogruppo di Fdi, ex atleta azzurro del nuoto - dimostra soltanto una cosa: che quello che era lo sport più amato dagli italiani è diventato un letamaio che nessuno e ripeto nessuno vuole ripulire. Ora sono tutti bravi a riempirsi la bocca di trasparenza, moralità, pulizia".

"Ma quando sollevai il problema non meno di un anno fa sul necessario intervento dello Stato a tutela dello sport e non del business legato al calcio, fui messo alla gogna. Ieri erano gli arbitraggi, oggi il calcioscommesse. Sono questioni che si ripetono con ricorrenza annuale da almeno 30 anni. Qualcuno dica di avere le mani legate, ci farebbe una figura migliore".

"Altrimenti è complice di chi le mani gliele lega e di chi ha trasformato il calcio in un mero business dove tra scontri con le forze dell'ordine e tra tifosi, calcio scommesse, rifiuto a introdurre moviola in campo, giocatori scorretti che simulano e sobillano le tifoserie, agiotaggi, marchette dei sindaci per realizzare milioni di metri cubi insieme ai nuovi stadi. Se lo sport, che dovrebbe essere competizione leale, si riduce a questo, che lo stato e il Coni - ha concluso Rampelli - interrompessero immediatamente i contributi diretti e indiretti".

Scotto (Sel), riforme sì ma è chi lo ama che dovrebbe ribellarsi

C'è chi, infine, come Arturo Scotto, fa appello all'orgoglio e all'amore di chi il calcio lo ama e la domenica paga il biglietto per andare allo stadio. "Mi sembra che Mattarella e Renzi - ha osservato il capogruppo di Sel alla Camera - abbiano detto cose di buon senso''.

''A mio avviso occorre agire sul piano legislativo, per provare a evitare che questa vicenda sia il definitivo timbro della vergogna sul calcio ed evitare che gli scandali, il malaffare e l'illegalità diffusa - non solo in serie A ma nei diversi livelli e campionati - si trasformi da vicenda patologia a una situazione fisiologica permanente", ha detto.

"Certo occorrono leggi, decisioni ma ci vorrebbe, come dire, anche una 'sanzione popolare' e cioè il giudizio degli amanti del calcio giocato. Quelli che lo amano dovrebbero ribellarsi a questa immagine di degrado - ha concluso il capogruppo di Sel - che esce dall'ennesima inchiesta penale".

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