F1: Arrivabene, Gp Monaco come la roulette ma faremo nostro meglio

"A volte gareggiare qui è davvero come puntare al tavolo della roulette". E' il pensiero del team principal della Ferrari, Maurizio Arrivabene, sul Gp di Monaco, sesto appuntamento del mondiale di F1, in programma domenica sulle strade del Principato. "Qui c'è bisogno di una messa a punto completamente diversa -spiega Arrivabene alla Dpa-. Faremo del nostro meglio, ma questa gara non è un vero e proprio metro di giudizio per capire il livello della Ferrari".

Il team principal di Maranello parla poi del buon inizio di stagione della scuderia, salita sempre sul podio nelle prime cinque gare stagionali e capace di trionfare in Malesia, anche se nella classifica mondiale Hamilton e la Mercedes hanno un bel margine di vantaggio. "Testa bassa e lavorare, dobbiamo rimanere umili e tenere i piede ben piantati per terra".

Il 58enne bresciano sottolinea di sentire una forte responsabilità nel lavorare per una scuderia che rappresenta la storia della F1, con 894 Gp disputati, 16 titoli mondiali costruttori e 15 piloti, l'ultimo nel 2007 con Kimi Raikkonen. "E' un onore essere in questa squadra, anche se a volte ci si sente come sulle stelle".

Arrivabene svela poi un retroscena sull'approdo di Sebastian Vettel a Maranello: "Lo abbiamo contattato tramite Sabine Kehm, la manager di Michael Schumacher. Lui aveva dei dubbi e Sabine lo rassicurò dicendogli che avrebbe trovato un gruppo di professionisti, con delle ottime infrastrutture e soprattuto si sarebbe trovato in famiglia. Seb si è subito fatto ben volere per il suo entusiasmo e la sua passione e la sua straordinaria capacità di essere normale". Il team principal della Ferrari chiude dando la sua ricetta per migliorare la F1: "La cosa fondamentale da fare è rendere questo sport più spettacolare per i tifosi e allo stesso tempo bisogna cercare di ridurre i costi".