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Alleanza FI-Pd per stadi più sicuri, anche con l'aiuto degli ultrà 'buoni'

04 ottobre 2015 | 16.17
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Tifosi allo stadio
Tifosi allo stadio

Alleanza 'bianconera' Forza Italia-Pd per coinvolgere di più le società calcistiche nella lotta alla violenza anche con l'aiuto degli ultrà 'buoni'. A chiedere norme più stringenti per la sicurezza negli stadi sono il senatore di Forza Italia Altero Matteoli e il suo collega del Pd, da qualche mese anche assessore ai trasporti nella Capitale, Stefano Esposito. Divisi dalla politica ma uniti nella fede juventina, con l'esponente dem che ha pubblicamente confessato di essere stato, da adolescente, un ultrà bianconero che urlava 'Roma m...', aggiungendo però di aver anche fatto i complimenti a Francesco Totti.

Il calcio, afferma la strana coppia di Palazzo Madama, sta attraversando un periodo tra i più complessi della sua storia, una fase che si spera sia solo di passaggio perchè "desta forte preoccupazione e allarme per le istituzioni che non riescono a fronteggiare il problema della violenza negli stadi per garantire una dovuta sicurezza".

Per questo, aggiungono Matteoli ed Esposito, è necessaria una legislazione più severa che coinvolga più direttamente le società sportive nel garantire l'ordine e la sicurezza negli stadi sportivi, sostenendo i costi dell'intervento delle Forze dell'ordine qualora si renda indispensabile e quelli destinati a "ripristinare il decoro" nel caso in cui disordini e scontri abbiano creato danni. Ma soprattutto, la proposta Fi-Pd prevede il coinvolgimento dei tifosi "organizzati in associazioni" nella gestione dell'ordine negli stadi. In sostanza, gli ultrà possono svolgere degli steward solo a patto che abbiano i requisiti richiesti a questi ultimi per svolgere la loro attività.

Naturalmente, secondo la proposta Matteoli-Esposito, i tifosi che potrebbero svolgere mansioni da steward, affiancando sugli spalti queste figure professionali, devono avere una (lunga) serie di requisiti richiesti per legge, a cominciare da una fedina penale candida, così come deve essere quella 'calcistica', senza la macchia del daspo, per intenderci.

Ma gli ultrà aspiranti steward (ce ne saranno?) devono anche godere di "buona salute fisica e mentale", non devono essere daltonici, non devono far uso di alcol e droghe, devono dimostrare di avere "capacità di espressione visiva, di udito e di olfatto", devono avere una "prestanza fisica adeguata alle mansioni da svolgere".

Ma le norme previste dal ddl non si fermano qui: le società sono chiamate a garantire che i tifosi tengano, anche in trasferta, un atteggiamento "rispettoso e improntato al senso di civiltà negli stadi, sui mezzi pubblici e durante il percorso per accedere agli impianti sportiv"i. E devono "scoraggiare e non assecondare alcun tipo di violenza da parte del gruppo di appartenenza". Alcol e oggetti che “mirano ad offendere le tifoserie avversarie” devono essere off limit, così come devono rimanere fuori dai cancelli slogan e striscioni con contenuti violenti, omofobi, razzisti che possano incitare a comportamenti violenti.

Vietate, inoltre, le invasioni di campo e vietato “disturbare con eccessiva gestualità” gli altri spettatori o comunque "adottare atteggiamenti che ledono l'incolumità altrui". Niente stadio, poi, per i "gruppi organizzati di sostenitori" che non siano regolarmente costituiti in associazione, secondo criteri di "pubblicità e trasparenza", e che non siano accreditati dalle società sportive professionistiche di riferimento. Le società sono tenute a denunciare alla polizia le violazioni delle disposizioni.

A chiudere il cerchio, il generale inasprimento delle sanzioni per i violenti. Il reato di lesioni personali gravi o gravissime a un pubblico ufficiale porta ad una pena che può arrivare fino a 18 anni di carcere. Chi danneggia attrezzature e impianti sportivi per "impedire o interrompere lo svolgimento di manifestazioni sportive" rischia da 2 a 6 anni di carcere.

Da 1 a 3 anni di galera per striscioni, cartelli, scritte e immagini che incitino alla violenza o che contengano ingiurie o minacce. Con il carcere da 1 a 6 anni vengono puniti l'invasione di campo e il lancio di materiale pericoloso dagli spalti. Stessa pena detentiva per chi introduce nello stadio "artifizi pirotecnici".

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